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Vecchio 29-07-2008, 00:23   #16
fluido
Mukkista doc
 
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predefinito Day 14 - Preikestolen

La prevista partenza in mattinata cercando di sfruttare il bel tempo salta miserevolmente; il mal di testa che già mi ha massacrato la sera prima non accenna a diminuire, provo a doparmi ancora un po’ e mi rimetto a letto aspettando che passi. Ho avuto problemi con l’acqua potabile, in Scandinavia ne hanno più che a sufficienza e bere non è certo un problema, la sola cosa alla quale il mio organismo chiaramente non è abituato è che scende sì dalle montagne ma restando evidentemente sempre in superficie e non è nient’altro che neve sciolta, completamente priva di minerali, quasi come acqua distillata. Un post sul forum aveva avvertito della cosa, purtroppo non ero riuscito a trovare un qualche tipo di integratore prima di partire e anche se di disturbi veri e propri non ne ho mai avuti (tranne questo mal di testa che poteva anche avere altre origini), la differenza rispetto all’acqua di casa (durissima a Monaco) si sentiva eccome.

Verso le 4 del pomeriggio riesco ad uscire, arrivo alla Preikestolhytta e mi metto in cammino, il sentiero non è difficile da trovare perché basta seguire la fiumana di gente che torna. La camminata non è facilissima, sono previste 2 ore all’andata ed altrettante al ritorno, riesco però ad arrivare in meno di un’ora andando di buon passo. Molta gente sottovaluta il percorso usando pure calzature poco adatte, le rocce rese molto scivolose dalla pioggia caduta da poco richiedono il loro tributo, incrocio parecchie persone soprattutto con scarsa condizione in difficoltà e vedo alcuni bambini cascare malamente rischiando ben più delle semplici sbucciature che si sono portati dietro come ricordo.

Alle sei sono sul “pulpito”, vera anomalia della natura, è un blocco che offre una piattaforma quadrata a strapiombo sul Lysefjorden con un salto di circa 600 metri. Recarmi sul bordo e guardare giù (in piedi o sdraiato) non mi dà problemi di vertigini, ma quando sono altri a farlo non ce la faccio ad assistere e sono costretto a girarmi, cose strane della psiche.


Preikestolen #1


Preikestolen #2


Preikestolen #3

Peccato che le nuvole non permettano una vista migliore del Lysefjorden, ma già così lo spettacolo è magnifico, sicuramente è valso la camminata fatta.
Trascorsa una mezz’oretta sulla roccia, mi arrampico un po’ più in su per poter fare altre foto del Preikestolen dall’alto; da lì a poco però il tempo cambia rapidamente ed inizia a piovere. Tutti gli altri turisti hanno già lasciato il sito, cosicché non posso andare dietro a nessuno e sono costretto a cercare il percorso a tratti marcato molto male.
La cosa diventa sempre più difficile man mano che la visibilità cala, su una specie di plateau roccioso giro dalla parte sbagliata e non mi accorgo che sto tornando nuovamente verso il Preikestolen. Quando mi rendo conto dell’errore ho perso 40 minuti buoni, sono le sette e mezza e non c’è anima viva, trovare la strada con una visibilità di qualche metro diventa un casino considerando il fatto che molti dei cumuli di pietre che dovrebbero aiutare in realtà sono stati messi lì a casaccio dai turisti. Non mi ritengo propriamente un pivello delle camminate in montagna, di esperienza ne ho, ma quando all’improvviso il sentiero termina nel mezzo di una specie di prato paludoso (giudicando per lo meno dai pochi metri quadri intorno a me che riesco a distinguere) mi prende una strana sensazione; cerco un po’ in giro, pian piano mi chiedo se non sia il caso di fermarsi lì ad attendere che il tempo migliori, ma piove forte e sono fradicio fuori e dentro alla faccia del gore-tex. Da fesso non mi sono portato dietro il navigatore (che in analoghe situazioni in Corsica dove abbiamo voluto fare la camminata a tutti i costi nonostante il tempaccio aveva aiutato me e mia moglie non poco), punti di riferimento dopo aver vagato altri 10 minuti a caso non ne ho più.
Per fortuna il dio che assiste i cretini in queste situazioni ha misericordia di me e mi fa ritrovare il viottolo che mi ha portato fin lì; ripercorsa la strada a ritroso e dopo un altro di tentativi andati male, riesco a tornare alla moto esausto. Dal Preikestolen fino al parcheggio ci ho messo quasi quattro ore con un tempo infame, lascio il posto praticamente per ultimo non vedendo l’ora di buttarmi prima sotto la doccia e poi a letto.


Panorama del Lysefjorden

Ultima modifica di fluido; 02-06-2010 a 15:00
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