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Vecchio 29-07-2008, 00:19   #9
fluido
Mukkista doc
 
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predefinito Day 6 - Go south



Tempo di puntare nuovamente la ruota anteriore verso sud. Raccolte le varie carabattole, carico il Transalp e monto in sella con una nebbia da paura; peccato perché avrei fatto volentieri un breve salto a Gjesvær, villaggio posto nella parte ovest dell’isola, purtroppo in quelle condizioni la cosa non avrebbe senso alcuno.
Premo quindi il pulsante d’avviamento e cra-cra-cra ma il motore resta muto, lasciandomi un po’ sorpreso; riprovo, cra-cra-cra-cra dai cilindri continua a non arrivare alcun cenno di vita, rendendomi molto perplesso. Il terzo tentativo sfianca per bene la batteria, ma il propulsore sciopera, i due motociclisti olandesi della Hytte a fianco osservano la scena di sottecchi facendo finta di niente mentre io cerco di mantenere il sangue freddo. Finché all’improvviso ecco che una sferzata di vento gelido sveglia i (pochi) neuroni ancora addormentati ed il colpo di genio arriva: tiro l’aria (perché l’iniezione elettronica a casa mia è ancora solo un puro concetto teorico letto sulle riviste di settore) e finalmente il bicilindrico si mette a borbottare come di consueto (un pochino mi è spiaciuto non poter saggiare la reazione dall’altra parte del telefono quando chiamando l’assistenza avrei esordito con “Buongiorno, ho un problema con la moto, mi trovo a Nordkapp…”).

Alle dieci breve sosta a Honningsvåg dove mi ero dato appuntamento con mia moglie e mio fratello, tramite il sito nordkapp.tv e relativa webcam la mia metà ha modo di vedermi in tempo reale ed accertarsi che sono effettivamente sull’isola al freddo e non su qualche spiaggia in Spagna a spassarmela.
Ritornato sulla terraferma (ovviamente non senza aver scucito nuovamente per poter usufruire del tunnel), ripercorro un tratto della strada costiera già fatta all’andata prima di immettermi sulla E6 in direzione di Alta, attraversando con un vento piuttosto forte un ampio tratto di tundra alquanto monotono.
Il limite di velocità qui è eccezionalmente di 90 km/h e permette di proseguire con un passo decente, ma nuovamente due norvegesi in bagarre per un posto sul podio mi fanno capire che non è il caso badare troppo a certi dettagli; sbalordito li guardo sfrecciare via scomparendo all’orizzonte dopo aver sfondato il muro del suono.
I motociclisti che vanno nella direzione opposta sono ora quelli che ancora non hanno poggiato il piede sul suolo sacro, si sbracciano perciò festosi pregustando il momento e pure coloro che viaggiano su BMW salutano, addirittura quelli sul GS fanno cenni, persino buona parte dei possessori di ADV; è il miracolo di Capo Nord, la fratellanza universale dei centauri, il viaggio fin qui quindi non è stato del tutto vano.

Ecco una foto della zona attraversata, ho dovuto attendere parecchio tempo per avere qualche auto in meno sulla foto, c’era infatti un traffico come sulla superstrada Milano-Meda all’ora di punta.


Il rettifilo dell'autodromo di Monza

Un po’ dopo Alta mi fermo in una specie di ufficio turistico situato sulla costa di un fiordo e mi dicono che affittano anche dei cottages (termine usato dalla padrona, sono in effetti troppo belli per definirli Hytte e sono anche dotati di tutti i comfort, bagno, doccia, televisione, stereo, cucina etc. ad un prezzo onestissimo, mi è spiaciuto davvero non essere lì con mia moglie, sarebbe stata entusiasta del posto).
Verso le dieci di sera il cielo comincia ad aprirsi ed i primi raggi di sole iniziano a farsi strada tra la coltre di nuvole; è come se qualcuno avesse acceso la luce, niente più bianco e nero bensì la Norvegia viene finalmente mostrata in Technicolor. Tutti i dubbi, tutte le perplessità accumulatesi fino a quel punto dovute alle migliaia di chilometri fatti con molta noia accompagnati da un paesaggio insipido spariscono istantaneamente; e resto a lungo sulla riva del mare, del fiordo, di quell’angolo di eden ad osservare una scena dai colori che cambiano di minuto in minuto.


La vista dal cottage, un peccato andare a dormire

A giorno fatto, le nuvole sono quasi sparite del tutto e la temperatura è risalita di molto. All’ufficio informazioni chiedo al tizio di prenotarmi un posto qualsivoglia sulle isole Lofoten, ma solo al quarto tentativo, dopo che stavo quasi per perdere le speranze, riesce a trovare un alloggio per i due giorni successivi.


La vista dal cottage la mattina dopo

Ultima modifica di fluido; 02-06-2010 a 14:40
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