Insomma: quando si discute di moto si discute di passionidi filosofie di vita e se vogliamo anche di fisime individuali.
Ci sono quelli che vedono la moto come un missile da sparo; quelli che la vedono come un oggetto da esibire al bar; quelli che la vedono come uno strumento di viaggio; quelli che la vedono come un'evasione dalle costrizioni della circolazione stradale; quelli che la vedono in un altro milione di modi e quelli che mescolano un po' di ciascuno di questi modi di vedere.
Si può non condividere la visione del Barba o quella diversa di altri che sono intervenuti, e ritenere che la RT e la ST siano qualcosa che è estraneo alla propria visione della moto o che la incarni perfettamente.
Su una cosa però, secondo me, Barba ha ragione: la RT e la ST hanno introdotto un mutamento di linea rispetto allo stile, non solo estetico a cui eravamo abituati e che doveva in qualche modo incarnare la filosofia motociclistica BMW.
Se molti di noi erano abituati a pensare alla BMW come ad un mezzo essenziale, funzionale, robusto, affidabile a scapito delle prestazioni assolute, con largo impiego di materiali "pesanti", quasi da sembrare scolpito nella ghisa, oggi si ritrova a fare i conti con una specie di astronave che è infarcita di plastica (e non fa nulla per nasconderlo) e dispositivi elettronici, con una linea che sembra voler scendere sul campo di battaglia di certe giapponesi.
A qualcuno piacerà, ma altri (come me) possono non gradire questo tipo di risultato perchè lo sente soggettivamente lontano dalla filosofia (o dalla visione personale che ha) della moto BMW.
Detto questo, a ognuno la sua visione della moto... e a ognuno la sua bella scimmia...
La mia (per la K1200R) comincia a crescere fianco a fianco con quella di Bumoto...