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Vecchio 18-06-2008, 19:47   #83
blacktwin
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Belle riflessioni Zel, che in parte condivido.
Devo rileggerle altre volte, perchè alcuni passaggi non mi sono "immediati" (oggi sono stanco, ho letto e scritto per ore in inglese...), ma il senso generale l'ho compreso.
Ma io parto dal presupposto (sicuramente sbagliato), che una persona dotata di cervello "pensante", quindi intelligente, non abbia bisogno di essere "avvertita", "educata", "sensibilizzata" e via discorrendo. Sa capire ciò che la circonda, i suoi limiti e le sue conoscenze, e si regola di conseguenza. Poi, la fatalità esiste, certo. Però anche rifletto: in 30 anni di moto, e oltre 500.000 Km, possibile che a me non siano mai successe "fatalità"???
Sono un Prediletto degli Dei???
Ho fatto solo 3 scivolate su strada, nella mia carriera: una a 17 anni col 125, strada secondaria di campagna, volato dentro il fossato che correva a fianco della curva (io e la moto, un disastro, ed erano le 2 di notte, tornavo dalla fidanzatina, me l'aveva appena data, finalmente), una a 22 in montagna con la Yamaha RD 350 LC, stradina persa su per i monti, scoiattolo in traiettoria in curva "cieca", non ho avuto cuore di "passarci sopra", ho allargato quel tanto che non ho più avuta il margine di "finire la curva", e via dentro il bosco, e una a 27, in montagna d'inverno sulla neve, con il K 75... poi, mai più nessuna scivolata/incidente, nemmeno in auto (e con la M5 di mio padre, anni fa, andavo in Futa, e mi divertivo come in moto...).
Vero, ho investito soldi, e appena ho potuto (ancora ai tempi della RD) sono andato a girare in pista (Imola, Mugello... all'epoca giravo in pista da solo, o al massimo con altri 2 o 3 "pirla" come me, 30.000 lire e giravi tutto il giorno...), e mi sono pagato un corso di guida veloce a Misano con le Sierra Cosworth (risparmiando sulle pizze e le uscite al sabato sera con le ragazze), tenuto da Sthor e Truffo, quando mio padre, pilota della Scuderia del Portello per le Corse su strada prima, e i Rallye poi, non aveva più nulla da insegnarmi.
Non rinnego che quando "sento" e verifico che la cosa è possibile, il gas lo dò, con piacere e divertimento.
Ma non sono incosciente, ho rispetto per la mia vita e quella degli altri.
Ho sempre guidato con il cervello inserito, anche quando - per gradi - ho aumentato la mia velocità, o scelto deliberatamente di "camminare" un po' svelto. Non mi reputo un chissàchi, non credo assolutamente di essere un "fenomeno", credo però di aver sempre saputo valutare bene quando c'erano le circostanze adatte per "lasciare un po' la briglia". E il fatto che sia sempre tornato a casa senza un graffio, credo significhi che le mie valutazioni sono sempre state corrette. Non puoi pensare che mi sia sempre "andata bene".
Gli "imprevisti" li ho trovati pure io, in moto e in auto, e se mi sono "tirato fuori" forse dipende dal fatto che mi tengo sempre ampio margine (che non significa andare a 50 all'ora), e che conosco bene il mezzo che uso, le sue potenzialità, il suo "carattere", i suoi limiti, assoluti e relativi.
La prima cosa che ti insegnano (almeno, all'epoca, oggi non so...) in un corso di guida, è andare piano, e "ascoltare" la macchina (auto o moto), il suo "bilanciamento", il suo "carattere". E pian piano "destabilizzarla", a velocità sempre crescenti, e le tecniche di guida corrette per "recuperare" la situazione imprevista.
Quello che dici tu sui "messaggi dei piloti" è giusto, ma una dichiarazione verbale, uno spot, un manifesto, non serve a nulla.
Ricordo che sono arrivato al corso di guida in auto forse un po' con l'aria di "sufficienza" (solo perchè le "basi" le conoscevo già, me le aveva insegnate mio padre), e Sthor mi disse, dovo aver fatto 3 giri al mio fianco: "bravino, si vede che hai una certa dimestichezza, ma ora entra ai box che guido io, ti correggo gli errori che fai, e ti faccio vedere cosa significa "Pilotare", tu la macchina la guidi solamente, e quando Lei lo deciderà, avrà sempre il sopravvento su di te"
Fece 2 giri "full gas" a Misano, intraversando la macchina ad oltre 200 all'ora sul Curvone (differenziale autobloccante tarato al 50%, sennò mica ne uscivamo interi: è essenziale sapere cosa puo' fare la macchina, qual'è il suo equipaggiamento e le sue possibilità, senno' a fare un curvone "full gas" non sei un figo, ti uccidi solamente...), e alla staccata del Tramonto piantò i freni in un punto che io mi dissi "pollo, impossibile che tu riesca ad inserirla..." e mi sono attaccato al sedile... invece la curva l'ha fatta, in un modo che nemmeno mi sarei mai sognato di fare, e che la macchina fosse in grado di fare. In quel momento ho anche capito che non sapevo assolutamente "guidare veloce", ero un vero cretino ignorante, e che era meglio facessi meno il "pilota" quando guidavo... oppure che mi dessi da fare per imparare almeno un po'...
Ora io penso: nessuno ha fatto a me una "campagna di sensibilizzazione sui pericoli", ci sono arrivato da solo.
Nessuno mi ha "obbligato" a fare un corso di guida: ho capito di doverlo fare quando ho scoperto che "andare forte" mi piaceva, e quello che sapevo non mi bastava a garantire la mia sicurezza, e quella degli altri.
E io ho sempre dato del "Lei" ad una moto, all'inizio della mia "carriera" e per molti anni successivi, almeno fino a che non avevo fatto 10.000 Km, su tutte le strade, e in qualsiasi condizione meteo (a volte aspettavo la pioggia, per uscire apposta...). Oggi il "tempo di studio" è molto minore, perchè l'esperienza, e soprattutto il mio lavoro, mi ha affinato gli "utensili" per capirla in tempo più breve, ma il gas lo dò "davvero" solo quando la "sintonia" è profonda... e ci sono delle giornate che in 2 curve capisco che "non sono in vena", e chiudo subito manetta, e inserisco il "variatore"...

Ecco perchè quando vedo certi comportamenti, o leggo certe cose, non penso "bisognerebbe fare una campagna sulla sicurezza e il comportamento da tenere alla guida", ma penso: "... per fortuna ti sei ammazzato senza fare vittime innocenti".
Secondo me le campagne di sensibilizzazione sono tempo perso, perchè le "raccogliamo" solo noi con il sale in zucca, e già ci arriviamo da soli.
Farle significa accettare il fatto che abbiamo a che fare con stupidi e irresponsabili; ma la intelligenza non la insegni, forse il senso di responsabilità verso sè stessi e gli Altri, ma quello devi farlo prima, molto prima, quando è ancora un bambino, non quando ha già la patente, e ha "raddrizzato" già le curve... quello non lo recuperi più, perchè, come dici tu, dentro di sè è convinto di essere l'invincibile figo, il più veloce del quartiere, gli altri sono checche impediti...

Wotan, mistero spiegato:
su quel guard rail sono applicate, ad intervallo di tot metri, delle "squadrette" di acciaio, sulle quali sono attaccati i catarifrangenti, che sporgono rispetto al "piano ondulato" del guard-rail... e sono più o meno ad altezza del ginocchio di un motociclista...

Ultima modifica di blacktwin; 19-06-2008 a 00:15
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