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Vecchio 18-06-2008, 16:24   #75
Zel
Mukkista doc
 
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Originariamente inviata da Gigo Visualizza il messaggio
Lungotevere Testaccio a Roma, dopo il ponte una semicurva a dx

Fortunati coloro che hanno il guidizio per non farsi prendere la mano
quel pezzo dal ponte a via marmorata è satanico.
però non sono d'accordo su alcune cose. aspettarsi l'evento che ti è capitato è di default in un tratto urbano falsodritto a visibilità parziale e ingannevole. io ci vivo vicinissimo da solo due anni, e l'ho percorso tutti i giorni senza fortunatamente incontrare disavventure. ma una situazione tipo la tua l'ho immaginata la prima volta che l'ho fatto, agendo di conseguenza, nella speranza che basti.

secondo me tra la pista e i tanti lungotevere testaccio di cui son fatte le nostre città, ci sono diversi gradi intermedi, in cui non devi tenere né l'80% né lo 0,1% di margine, ma un 20-50% compatibile con un divertimento stradale moderato.
il mio principio è che se girando in città o altri centri "intersecati&trafficati" ti accorgi che ti stai divertendo, anche poco, stai rischiando concretamente la salute o la vita.

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Originariamente inviata da blacktwin Visualizza il messaggio
Questo per dire che al 99% delle volte non si tratta di "tragiche fatalità", ma di "colpa del guidatore"

Perchè, lo dico sinceramente, io comincio ad avere paura, ad andare in giro in moto il sabato e la domenica; paura di trovarmi nella traiettoria (sbagliata) di uno di questi personaggi irresponsabili che riempiono le strade in questi ultimi anni...
premetto una cosa. mi sembra un po' vigliacchetto prostrarsi al gran manico BT quando presenta un insieme di considerazioni (ineccepibili), dopo aver dato invece degli uccellacci del malaugurio a coloro che ne hanno fatte singolarmente solo alcune, identiche e nella conclusione, e nella motivazione.
vedi: il veloce è più facile del lento, se no non sarebbe veloce; ma saper andare forte sul veloce è più difficile che saperlo fare sul lento. eccetera. non è che questa cosa diventi vera o falsa a seconda di chi la scrive

tornando al merito, io non son d'accordo sul tuo 99%, mi sembra obiettivamente troppo.

un passeggio stradale minimamente brioso in un misto mediostretto è sottoposto a rischi parzialmente imponderabili. se estendi il concetto di "sopravvalutazione delle proprie possibilità" a una gamma di situazioni tanto ampia, stai semplicemente dicendo che qualsiasi pretesa di moderato gusto di guida in strada è fuori della portata del 99% dei motociclisti. il che è probabilmente vero, con questi criteri. ma il grosso dei guai che lamenti, secondo me non appartiene al campo delle "improvvise e rare avversità da cui esce intero solo il gran manico", bensì degli "atteggiamenti faciloni in reazione a contesti largamente prevedibili, ma non presi in considerazione per pura sbruffoneria".

quanto alla seconda cosa, la sottoscrivo alla grande e spero che sempre più "maniconi" la dicano e la ripetano, perché quel tanto di autorevolezza che hanno nel loro circondario può consentir loro di contrastare la demenza dilagante di pseudopilotoni faciloni, almeno quando questi ultimi vi entrano in contatto.
tieni conto, blacktwin, che stai parlando di soggetti che si prendono psicologicamente il "diritto al dritto" o il "diritto al taglio", in anticipo, in linea di principio. è una differenza soggettiva, ma determinante. ti basta un'uscita con un gruppo di persone "nuove" per tanare questo tipo di individuo, che purtroppo nemmeno sempre è un novellino appena appena sgrezzato.
questi seminano le strade di un rischio statistico enorme, che è completamente diverso da chi setta mentalmente la sua guida per "starci dentro" e una volta ogni morte di papa fa uno sbaglio. uno che fa 20/100 tagli a uscita e un lungo ogni almeno 2/3 uscite lo vedi benissimo da come sta in strada, e spesso persino da come parla, anche quando non sta tagliando. è diversissimo da uno che fa un taglietto a vista ogni 500 km guidati o un dritto (o semidritto) ogni 15000. la diffusione abbastanza massiccia del tipo1, il facilone killer, è il fatto realmente terrorizzante degli ultimi anni, per me. di solito costui rifugge lo stretto/mediostretto, per cui tenendosi su percorsi di questo tipo, e lontani da mete social-motociclistiche "fighe" (lo chalet di turno), si alzano le probabilità di non incontrarlo, ma mai abbastanza.

io credo però che anche il tipo di moto, e non solo il tipo di mente, giochi un certo ruolo. ci sono ormai tante moto che fanno le curve di un grado di difficoltà 1-5 (per dire) da sole, ma che con curve dal 6 al 10 di difficoltà richiedono un impegno e una perizia tecnica piuttosto notevoli. è evidente che appena sbagli la lettura di una curva e fai inconsapevolmente il salto di qualità, o sai perfettamente come reagire, o fai il dritto, perché fin lì la moto s'è guidata da sola e t'ha insegnato poco o niente. io sono molto contento di avere una balenottera "da incapaci", con cui la crescita di impegno e perizia richiesti per curvare è progressiva e costante.
un novellino che si prende un cbr 600 nuovo, prende una moto che sotto una certa soglia di difficoltà si guida da sola, e sopra richiede di colpo una conoscenza precisa e senza incertezze di tecniche di manovra spesso antintuitive. una moto che guidata malino in circostanze anche solo modestamente difficoltose, fa il contrario esatto di quello che vuoi. in più, raggiunge in poco tempo velocità assurde. considerazioni analoghe valgono, forse in misura leggermente minore, anche per altre moto. non dico siano gli unici, perché recentemente ho riscontrato prodezze di questo tipo da un'harley, un superteneré e un tdm, però di solito quando le fanno hanno l'aggravante di muoversi a velocità notevoli. e soprattutto sempre più spesso hanno nella testa che "ci sta", è nel loro pieno diritto di "smanettoni, mica pizza e fichi", è una birichinata di cui essere però semi-orgogliosi, come una fugace toccatina al culo di una compagna in terza media. e ce l'hanno scritto in faccia, sotto il casco, che la pensano così.
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本田 シービーアール1000アールアール ファイアーブレード
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