Ciao a tutti
Ho avuto sia esperienze di viaggio sia in gruppo che da solo con mia moglie come passeggero.
Quando si viaggia in gruppo l' affiatamento è tutto.
Per affiatamento non intendo essere stati allo stadio od a cena fuori insieme e frequentemente, intendo avere esperienze di condivisione di difficoltà, gioie, imprevisti come solo un viaggio di più giorni può offrire.
I racconti di amicizie pluriennali finite in liti furibonde durante una crociera in barca, magari a vela, possono essere applicate ad un viaggio in moto di più di una settimana, magari in un paese di lingua diversa.
Tutto deve essere valutato in precedenza nei dettagli più importanti:
-1) Lo stato di usura e l' autonomia delle moto, per evitare rotture meccaniche che possono bloccare il resto del gruppo come pure le frequenti soste per fare il pieno.
-2) L' affiatamente e lo spirito d' adattamento dei passeggeri al seguito che rischiano di rovinare l' armonia del resto del gruppo.
-3) Le capacità di spesa che devono essere omogenee per tutti, quando leggo le richieste di consigli per un viaggio mai nessuno che specifica il proprio budget di spesa, come se ci fosse da vergognarsi, invece è forse l' elemento più importante per stabilire il tipo di sistemazione da consigliare per le soste...definirlo prima evita di stare a discutere poi con chi vuole dormire in campeggio mentre altri hanno adocchiato un albergo di "charme", per non parlare dei pasti...!
-4) Programmare un itinerario di massima e capire quali sono gli interessi relativi al viaggio programmato: c'è chi viaggia per macinare kilometri e se ne frega delle visite ai siti storici-artistici-archeologici e chi invece predilige viaggiare guardandosi intorno, visitando i mercati, approfondendo il lato culturale...
-5) Valutare le capacità da parte di ognuno ad affrontare gli imprevisti e le piccole e grandi difficoltà di un viaggio di lunga percorrenza e più giorni, non occorre che tutti parlino una lingua straniera nè che siano provetti meccanici, ognuno può e deve dare il proprio contributo nel corso del viaggio senza pretendere che chi è più abile di lui sia a disposizione per supplire alle proprie difficoltà. Ci si aiuta vicendevolmente e si compensa con il proprio aiuto quando occorre.
-6) Stabilire l' ordine di marcia quando si viaggia in gruppo non è solo un fattore di sicurezza, le moto che viaggiano a velocita diverse e magari superandosi vicendevolmente aumentano il rischio di incidente, ma aiutano anche a creare i "gruppetti": ci si unisce alle moto che viaggiano alla stessa media di velocità e fanno le stesse soste per incontrarsi poi con il resto del gruppo in punti stabiliti, mentre si viaggia tutti assieme nei tapponi di trasferimento e nei tratti più difficili...
Insomma non si "parte e via" con gente che magari si è "incontrata" su un forum di discussione e frequentata in qualche radono convinti che sia l' ideale compagno di viaggio...per poi scoprire le magagne!
Io ho avuto esperienze di viaggio piacevolissime in gruppo con compagni di viaggio con cui ho condiviso gioie e dolori in Namibia, Tunisia, Marocco, Libia e con i quali farei sicuramente altri viaggi sicuro di quello che posso aspettarmi da loro e loro da me.
Quando ci siamo trovati in Tunisia nel 96 ed in Libia nel 2004 com un gruppo disomogeneo ci sono state difficoltà sia logistiche che caratteriali sfociate a volte in litigate di brutto.
Viaggiare da soli non significa essere in solitaria: uno dei momenti più belli è l' incontro in viaggio con altri motociclisti scambiandosi esperienze e salutandoci con "Ci Vediamo Per Strada" !
Bun viaggio
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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