ho trovato molto interessante cio':
Dopo che le geometrie non-euclidee avevano messo in discussione l'autoevidenza degli assiomi della geometria di Euclide, i teoremi di Gödel palesavano come in un qualsiasi sistema ben formalizzato non fosse sempre provata l'identificazione della verità con la coerenza logica; fatto questo che faceva definitivamente tramontare l'ipotesi dell'esistenza di una verità logica o formale di cui potersi dire assolutamente certi. I risultati dei teoremi di incompletezza e indecidibilità parrebbero in tal modo scoraggiare anche qualsiasi programma volto a dimostrare l'esistenza di Dio tramite un mero procedimento logico-formale; invece Gödel non si dimostrò di questa opinione, anzi si propose di riprendere la prova ontologica leibniziana con l'intenzione di corroborarla avvalendosi dei moderni strumenti della logica modale. Per capire questa sua decisione, che non dipende certo esclusivamente dal suo temperamento spontaneamente religioso, occorre tenere presente soprattutto due importanti componenti della sua impostazione culturale: il platonismo matematico e la grande ammirazione per Leibniz.
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sognami
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