Vorrei analizzare con Voi il comportamento particolare di una classe di utenti della strada che si muovono con le due ruote. Chiameremo questo soggetto il Pirla.
Il Pirla è quello che cambia la sua moto supersportiva ogni anno seguendo le indicazione dei giornali su quale è la più meglio in termini prestazionali, compra 750 € di casco dicendo che è lo stesso che usano nella MotoGP, compra 1400 € di tuta intera in canguro traforata perchè in tangenziale non vuole soffrire il caldo, usa stivali con scheletro in carbonio da 450 €, il tutto con un bel mutuo con ipoteca sulla casa della sua donna.
Nel fine settimana il pirla un giorno lustra la moto e l'altro esce per il GP domenicale con i suoi amici. Ha una preparazione meticoloso, si sveglia alle 8.30, valuta temperatura e di conseguenza indurisce le sospensioni perchè glie l'ha consigliato un amico che corre, mette le termocoperte se no le perdite di aderenza alla seconda rotonda dopo l'Ipercoop mettono in crisi la ciclistica della sua race replica, mentre si veste guarda a scelta una cassetta su Mamola o Schwantz per darsi la carica e con i suoi amichetti fa i soliti 30 km su e giù cercando l'intertempo migliore. Quando è ostacolata dalle macchine delle persone che vanno al lago a prendere il sole o a fare il bagno li maledice e si chiede perchè come lui non vanno nei centri commerciali. La sua andatura nella ricerca del miglior tempo comporta accellerazioni e frenate al massimo, le curve non sono un problema visto che le 3/4 di quelle a sinistra le fa contro mano e metà di quelle a destra le finisce contromano. Quando incrocia una moto turistica o una custom non saluta e tra se e se si chiede come tante persone possano buttare nel cesso così tanti soldi e tempo.
Il Pirla in pista non ci va, dice che è troppo costosa. O se ci è andato, forte delle proprie capacità di pilota, non ci va più per le suonate che ha preso.