ieri sera, giuro, ieri sera guardavo la mia "piccola biblioteca" casalinga e mi dicevo "quasi quasi uno di questi giorni scrivo due righe sul Tamburo di Latta".
Muttley mi ha preceduto...
Un libro che lascia il segno, come tutta la trilogia di Danzica (Tamburo di Latta, Gatto e topo, Anni di cani).
Sono sempre stato più vicino alla interpretazione che Muttley ha definito "dantesca" del libro, la vita di Oskar ripercorre i passi, gli errori, le scelte giuste e sbagliate fatte dal popolo tedesco e da quello europeo e i traumi del protagonista sono gli stessi con i quali la Germania del dopoguerra si trovava a fare i conti.
Il libro assume un valore ancor più forte se si pensa che è stato scritto nel 1959, anni in cui era più forte la voglia di "cancellazione" di tutto quello che era stato rispetto ad una vera elaborazione e ad un vero "superamento".
A Gunter Grass è stato giustamente conferito il Nobel per la letteratura nel 1999, e credo che difficilmente l'ultimo Nobel del "secolo scorso" sarebbe potuto andare ad un autore che del novecento ha delineato così magistralmente i tormenti e gli affanni.
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K75S'89 - Charlotte
K1200RS'00 - Emily
e una Special da rimettere in moto
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