Il libro è bello e ben scritto, ma fuorviante.
Per correttezza consiglio sempre di leggere immediatamente dopo YUMI NO KOKORO (la quintessenza dell'arco) di INAGAKI GENSHIRO. E' scaricabile gratuitamente qui:
http://www.kyudo.it/Italiano/Documen...20original.pdf
Per quanto riguarda l'essenza del libro di Herrigel, lo trovo assolutamente distante e troppo assorto in considerazioni filosofiche.
Teniamo presente che lo stile dell'arco descritto nel libro è di tipo cerimoniale e l'essenza è che "non serve colpire il bersaglio", bensì è importante studiare tutta una serie di movimenti e di tecniche per controllare sè stessi. Tutto il contrario dello stile Heki To Ryu.
Personalmente è un libro che considero come la rovina di generazioni, specie di marzialisti.
La tecnica non è fine a sè stessa e lo spirito non è nella tecnica svuotata dagli obiettivi. Anzi, attraverso il fine ed utilizzando la tecnica, è possibile migliorarsi e trovare "spiritualità" (lo metto fra virgolette perchè anche questo termine è abusato, e cmq non è inteso come qualcosa di metafisico), ma l'obiettivo deve essere chiaro. E' inutile tirare di Kyudo (o di spada) se non si raggiunge il bersaglio.
La considerazione che il fine di colpire non è importante, ma è essenziale invece imparare a controllare e vincere sè stessi è la più grande cazzata mai scritta dagli occidentali che della cultura orientale non hanno capito una beneamata fava.
La spiritualità, il controllo, il miglioramento si raggiungono DOPO aver imparato la tecnica. La quintessenza della spada o del Kyudo, si apprende dopo aver imparato a colpire l'avversario o il bersaglio, aver fronteggiato il pensiero di essere colpiti o di colpire. Posso avere una spada bellissima, ma se è senza filo e se non la so usare, non posso dire di padroneggiarne l'arte.
E' attraverso l'obiettivo e la pratica che raggiungo lo spirito. Non è cercando lo spirito che raggiungo la pratica.
Gli occidentali hanno filtrato determinati concetti, ribaltandoli, abbagliati da paroloni e da filosofia, senza avere basi pratiche per comprenderle.
Basti pensare alla idealizzazione della figura del Samurai e all'interpretazione del Bushido.
E dire che alcune importanti figure orientali hanno mostrato la strada già in tempi non sospetti.
Il famosissimo maestro di spada Munenori, interessato a migliorare la sua arte, volle dedicarsi alla meditazione Zen con Takuan Soho
(1573–1645), nella convinzione che lavorare sullo spirito automaticamente gli avrebbe fatto comprendere qualcosa di più della sua arte. Takuan gli rispose: meditare ti farà comprendere qualcosa della vita, ma se vuoi comprendere qualcosa della tua arte, forse è meglio che torni nel dojo a praticare.