x Albart
Effetti congiunturali ce ne sono sempre, ma non è che si sostituiscano a quelli specifici, semmai si sovrappongono e, anzi, interagiscono.
Il caso degli Usa e del Messico è secondo me solo un assaggio molto specifico di quello che può succedere con biomasse alimentari usate a scopo energetico. Insomma, siamo avvertiti.
Il mercato ragiona per domanda e offerta: è una legge economica di base, impossibile negarlo. Poi, possiamo discutere di quanto il mercato sia trasparente, drogato, chiuso, monopolizzato o, viceversa, regolamentato. Che il bioetanolo non sia ora molto conveniente dipende anche dai prezzi della materia prima che, a sua volta, è condizionata dal mercato alimentare. Nulla di nuovo sotto il sole. Mercato, mercato, mercato.
Tecnologie di II generazione? Ben vengano, sono della tua opinione. E anche il post introduttivo va in questa direzione. Dove sta l'oggetto del contendere? Quello che dico è che le nuove bioraffinerie e le nuove biomasse tipo il miscanthus sono una drastica correzione di rotta per una strategia che, come tu stesso affermi, non è biosostenibile. Questa era la demagogia, non credi?
Biodiesel. Non ho detto che scomparirà, ma i piani UE sono più per l'etanolo (con tutte le riserve di cui sopra che cmq valgono anche per l'olio di colza e affini). Vedi il progetto Best di Bruxelles. Certo, resterà un parco veicoli che molti cercheranno di sfruttare più a lungo possibile, ma poi il motore diesel andrà in secono piano per problemi di costo del venduto e di emissioni. Come dicevo, Toyota ha deciso di non investire un cent nel diesel Usa. E altri sono di opinione simile. Anche da noi Euro5 e Euro6 sono troppo pesanti per il diesel, senza contare che ormai il gasolio costa circa come la benzina. C'è anche un bell'articolo su un numero recente di Quattroruote, ma non mi ricordo quale. Mi pare s'intitolasse "La riscossa dei benzina" o qualcosa del genere.
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