Quote:
Originariamente inviata da Guanaco
Congiuntura? Seeeee...
Che le coltivazioni di biomassa alimentare a scopo di propellente possano incidere pesantemente sui prezzi delle commodities alimentari è un dato ormai assodato. Mi pare veramente strano che si possa discutere su questo punto, rilevato in ritardo, ma ormai condiviso dagli analisti.
|
E' vero in parte, e per chi conosce l'agricoltura non è difficile da comprendere.
Vi sono dinamiche globali di flussi di commodities con nuovi entranti e nuovi consumatori, ad un aumento di consumo da parte della Cina ad esempio (questo si che è un parametro strutturale) risponde un miglioramento delle produzioni dei granai europei come i paesi dell'est. L'aumento dei prezzi folle di quest'anno è sicuramente dovuto ad una pressione globale derivata dai biocarburanti (anche se sul grano ho i miei forti dubbi visto che la produzione di bioetanolo da grano è limitata) ma è sicuramente anche derivante da un prezzo dei cereali che per troppo tempo è rimasto ai minimi relagando i margini operativi degli agricoltori al pareggio se non alla perdita. Un economia quindi basta aesclusivamente sui contributi PAC (nel caso dei coltivatori europei).L'aumento era prevedibile.
Quote:
Il mercato ragiona solo per domanda/offerta e, se non regolato e controllato, non guarda se il mais, ad esempio, è destinato alla raffineria o allo stomaco[/COLOR]. Casi di rincaro grave per queste ragioni si sono avuti già ora negli Usa e in Messico. E non era affatto una questione di congiuntura sulle tortillas. Figuriamoci cosa succede quando la conversione al bioetanolo diventa di massa.
|
Il mercato ragiona solo per domanda e offerta, lo dici tu, all'attuale prezzo dei cereali le biomasse diventano molto meno convenienti, di conseguenza la conversione al bioetanolo di I genrazione, agli attuali costi di produzione, rallenterà la sua corsa.
Quote:
In quanto alle alternative, l'articolo accenna chiaramente a coltivazioni vegetali che non competono con gli usi alimentari (cercate "miscanthus giganteus" con Google) e a bioraffinerie che trattano foglie, paglia, rifiuti organici, scarti agroalimentari e legnosi. Sono le cosiddette tecnologie di "seconda generazione". La cosa interessante è che queste ultime non hanno preso piede semplicemente perché le conoscenze si sono nel frattempo sviluppate, ma soprattutto perché la prima soluzione - proprio per i problemi descritti - era in sostanza una vaccata clamorosa sul piano dell'intera filiera di produzione: bilanci negativi su ogni fronte (energetico, ambientale, economico, sanitario). Pura demagogia.
|
Non credo che l'articolo sulla gazzetta di canicattì possa racchiudere ciò che si sta facendo per il BTL, la pura demagogia credo sia in chi spinge verso una tecnologia che è dimostrato rende solo instabile lo scenario dei prezzi alimentari ma siopratutto non è affatto eco-sostenibile.
Il Bioetanolo da biomasse legnose ed erbacee è sicuramente un alternativa, e lo dimostrano i nomi di chi ci sta puntando.
Quote:
In quanto al biodiesel, non contateci troppo. Ha finora avuto un notevole sviluppo, ma è destinato a nicchie. Perché? Per tutta una serie di motivi, il primo dei quali è che i motori diesel non avranno più gli sviluppi che hanno segnato fino ad oggi.
|
Mah su questo non saprei, a giudicare dagli investimenti fatti in Malesia ed Indonesia, sul biodiesel da olio di palma.....ma sopratutto dagli obiettivi UE...qualcosina ancora ce l'ha da dire...anche perchè il parco macchine diesel è cmq elevato, non solo per autotrazione ma anche navale ed esempio...su cui si potrebbe aprire un ampia parentesi.