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Originariamente inviata da barney_panofsky
Albart fa questo lavoro in un certo senso.
Mi piacerebbe avere la sua opinione da top manager della bio mass economy.
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Ringrazio il dott. Panofsky per il ruolo che mi ha autoassegnato.
Non capisco però il punto della questione. Ma provo un secondo ad approfondire alcune questioni.
Quando si parla di variazioni di prezzi in agricoltura bisogna innanzitutto capire se sono causati da variabili
congiunturali o
strutturali. Negli ultimi anni i prezzi del grano in Italia ad esempio erano ai minimi, circa 18 €/qle, un aumento dei prezzi era prevedibilissimo per un semplice dato di fatto macroeconomico ovvero legge domanda-offerta...a quei prezzi nessuno produceva più grano. Lo stesso dicasi per il mais da granella, è vero che i prezzi delle commodities alimentari seguono logiche "globali" però basta farsi un giro in basilicata per vedere che il grano li non lo fa più nessuno, quindi
congiuntura.
Detto ciò come operatori del settore siamo sicuri che i prezzi rimarranno sostenuti per qualche anno, ma che aumenti di questo tipo si sono visti nella storia e non è il caso di essere troppo allarmisti....il bioetanolo da mais infatti sta drogando l'economia agricola statunitense, avendo grossi impatti sull alimentazione food e sulla zootecnia sopratutto, quindi
struttura,ma il prossimo step, forse il più promettente su cui stiamo lavorando noi e in genere i paesi che non hanno possibilità di produrre così estensivamente i cereali, è il cosidetto BTL ovvero bioetanolo da materiale lignocellulosico, che vi posso anticipare ha già raggiunto a livello sperimentale degli ottimi risultati.
Insomma si può stare abbastanza tranquilli che le prossime guerre verranno fatte sul pane e non sul petrolio.
a parte gli scherzi...mi piacerebbe approfondire la questione e capire cosa ne pensate in merito, visto che di queste chiacchere ne ho fatto una professione.