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Mukkista
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
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23/08 Giovedì Cetinje – Kotor – Dubrovnik – Zara
Km. 503 Tempo: H 11.00 Tempo in Movimento H 7.45
Velocità Media Kmh 64.90
Note: da Cetinje prendere strada per Kotor lunga Km. 49 stretta, tortuosa , sale fino a quasi 900msl poi scende a Kotor con panorami splendidi sull’ omonimo “lago”
Facciamo colazione e partiamo facendo un giro di visita a questa che era la vecchia capitale monarchica del Montenegro da cui proveniva la regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III.
Avevo promesso a Lilli, dopo l’ ammazzata di ieri, una tranquilla giornata di panorami marini, potete immaginare i suoi commenti quando cominciamo a salire per una strada stretta che si inerpica per stretti tornanti su per la montagna…!
Arriviamo in cima e superato un altopiano ci appare lo spettacolo del LAGO KOTOR, una grande laguna interna comunicante con il mare da una stretta imboccatura che lo fa apparire un lago, scendiamo con una serie di tornanti, quasi 30, e quando arriviamo a Kotor comincio a notare un 3 alberi molto bello ormeggiato al porto : l’ AMERIGO VESPUCCI !
Faccio una foto alla nostra bellissima nave e proseguiamo per il giro del lago che completiamo ad andatura turistica.
Arriviamo alla frontiera con la CROAZIA e finalmente siamo sull’ ADRIATICO.
Dopo un’ ora arriviamo a DUBROVNIK, davvero bella circondata dalle sue mura al centro di una baia dove sostano navi da crociera delle compagnie più note.
Prima però passiamo la 12° frontiera, tra ufficiali e non, di questo viaggio: la BOSNIA ERZEGOVINA.
Facciamo sosta al Biker’s Bar, dove però non sembrano così simpatici, come del resto la maggioranza dei Montenegrini devo dire, almeno quelli a Kotor, molto sgarbati.
Riprendiamo la strada litoranea che si percorre a non più di 90 kmh dato il traffico, il panorama è molto bello ma, giudizio personale, dopo due ore mi spiace dirlo è sempre uguale. Sarà che sono appassionato del Tirreno ma l’ Adriatico dopo un po’ mi sembra un lago, sensazione accentuata dalle numerose isole che “tagliano” l’ orizzonte togliendone la sensazione di “mare”.
Ci fermiamo a DREVNIK, 80 kilometri a Sud di SPALATO. Da qui partono i traghetti per l’ isola di HVAR. La gente affolla la spiaggia ed io mi dirigo ad una locanda in fondo alla riva sassosa. Ci sediamo ed ordiniamo pesce su consiglio di alcuni commensali Croati che si sono appena “spolverati” intere fiamminghe di Ben di Dio.
Ordino Ostriche, appena colte dall’ allevamento di fronte al ristorante, scampi al sugo,ricetta tipica Croata, scampi alla griglia, calamari fritti ed insalata. Tutto buonissimo, porzioni abbondanti, scampi grandi e freschissimi, calamari fritti ottimi, frutta e caffè tutto a 50 euri.
Evito birra e vino e, seguendo le indicazioni del cameriere, figlio del proprietario del ristorante, riprendo la strada per SPALATO prendendo poi l’ autostrada che ha appena aperto il nuovo tratto dopo meno di 20 kilometri dal ristorante.
Arriviamo velocemente a ZARA con il cielo che si è rannuvolato e minaccia pioggia, cerco un albergo e ne trovo uno 3 stelle e caro, Lilli però è preoccupata della minaccia di pioggia e non bado al prezzo: il più alto di questo viaggio.
24/08 Venerdi Zara – Riga – Trieste – Padova – Bologna – Roma
Km. 1.029 Tempo: H 11.30 Tempo in Movimento H 10.07
Velocità Media Kmh 102
Kilometri alla fine del viaggio : Km. 10.942
Siamo tornati a casa sani, salvi, felici e contenti dal nostro Leonino !
Partiamo da ZARA di buon mattino e ci mettiamo subito in autostrada, il clima è fresco, 10 gradi in meno di ieri che ne faceva 37, c’ è anche la nebbia che lascia però una buona visibilità. L’ autostrada è molto bella e per niente noiosa correndo in altura con panorami molto belli. Arriviamo rapidamente a RIGA e da qui, seguendo le indicazioni a TRIESTE dove passiamo la frontiera in perfetta tabella-orario : alle 12.00. Riprendiamo l’ autostrada, questa volta quella Italiana, e dopo il pieno ed una sosta per un panino ci dirigiamo per Padova-Rovigo-Bologna, dove troviamo una leggera pioggia che non ci costringe a mettere l’ attrezzatura da pioggia portata e mai messa !
Passato il tratto appenninico e la pania Nebbiosa, arriviamo a Firenze con il tempo soleggiato e caldo, c’ è una fila mai vista diretta al Nord almeno 30 kilometri, dalla parte nostra pochissimo traffico. La strada scorre veloce, la conosco a memoria e so tutti i tempi di percorrenza. Ultimo pieno ad Orte ed alle 19.30 siamo a casa accolti dal nostro cagnolino LEONINO che è impazzito dalla gioia di rivederci.
Scarico le borse e porto DIAVOLINA a nanna nel box sporca, stanca ma magnifica, Golia la guarda soddisfatta e con lei Calmiera: hanno una degna erede.
Mi faccio una solenne doccia e metto in forno la PARMIGIANA di MELANZANE triplo strato con uova sode, mozzarella e sugo al ragù che mia cognata ANNA, che ci ha custodito casa e Leonino, ha preparato.
Cena con Gordon Rouge a festeggiare il nostro ritorno da un viaggio magnifico ed il compleanno di Anna, con la Parmigiana che già mostra di avere le ore contate…degna conclusione di una bella “tirata” per tornare a casa dai nostri cari che ci hanno aspettato per 30 giorni.
CONCLUSIONI
Viaggio molto bello ed impegnativo , stressante più per le aspettative di “pericolo” per le strade Siriane, dimostratesi poi affrontabilissime, che per reali motivi di preoccupazione.
Penso che chi avrà l’ opportunità di affrontare lo stesso tragitto con dei compagni di viaggio affiatati che potranno dare il cambio come battistrada, lo potrà vivere guidando in maniera più rilassata.
I kilometri non sono stati un problema: l’ Est Turchia aveva comportato 10.000 kilometri in 28 giorni prendendo il traghetto da e per Brindisi.
La Siria è un paese dove tornerei volentieri sia per i posti visitati che, soprattutto per la popolazione davvero straordinaria.
La Giordania è molto turistica e nonostante il fascino e la bellezza di Petra, Wadi Rum, Dana e Mar Morto una volta vista basta.
Dal punto di vista paesaggistico e motociclistico la Turchia sia Occidentale che Est Anatolica ha rappresentato sicuramente un viaggio più bello.
Le emozioni provate al NEMRUT DAGI , al LAGO VAN, alla vista del MONTE ARARAT erano e restano irraggiungibili.
A parte i siti da visitare il panorama Siriano è piatto e spoglio, quello Giordano lo stesso a parte la Strada dei Re ed il tratto Monte Nebo-Mar Morto.
Insomma chi non ha ancora visto l’ Anatolia si faccia prima quel viaggio, magari con deviazione su Siria saltando Giordania che si può visitare in aereo…!
In un futuro prossimo riprenderanno i collegamenti TARTUS – GRECIA e ALESSANDRIA D’ EGITTO – VENEZIA e si potrà programmare il tragitto sola andata prendendo da AQABA il traghetto per il SINAI e quindi CAIRO e traghetto per VENEZIA oppure tornando da TARTUS alla Grecia e quindi in Italia con notevole risparmio di giorni.
Non vedo l’ ora !
Comunque un viaggio da fare e che sono contento di aver fatto anche per aver visitato lughi conosciuti in tutti questi anni solo attraverso le cronache giornalistiche spesso di guerra.
Il Medio Oriente e la Siria in particolare, rappresenta un luogo con il quale condividiamo Storia passata e futura e merita di essere visto e compreso.
Un aspetto fondamentale del viaggio è stata DIAVOLINA. Nonostante le preoccupazioni al suo acquisto per la componente elettronica preponderante, non ha dato alcun problema di affidabilità.
L’ assetto con la coppia di OHLINS abilmente settati ci hanno fatto affrontare il viaggio con la moto stracarica in piena sicurezza.
Rispetto al GS1100 devo dire che si percorrono più kilometri e con meno impegno sia fisico che psichico.
Rimane il fatto che l’ unica attrezzatura valida in caso di rottura meccanica rimane il santino di S.Antonio od altri a seconda del proprio Santo protettore !
Un ultimo accenno a mia moglie LILLI che mi ha permesso di effettuare questo mio viaggio seguendomi e sostenendomi nei momenti difficili, subendo le tratte più impegnative senza lamentarsi ma distribuendo qualche bel VAFFA… quando occorreva !
Davvero il miglior Co-Pilota e moglie che un marito innamorato come me possa desiderare.
Al prossimo viaggio
Un saluto a tutti
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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