Io, prima di comprarmi il GPS, mi preparavo le scorribande studiando accuratamente le cartine e cercando informazioni di ogni tipo sul percorso tramite parenti o amici oppure leggendo qualche articolo di turismo su giornali o riviste.
Adesso ho il palmare con GPS, un software cartografico su pc, la connessione a internet e San Google, e continuo a prepararmi le scorribande studiando accuratamente le cartine e cercando informazioni di ogni tipo sul percorso tramite parenti o amici oppure leggendo qualche articolo di turismo su giornali o riviste.
Però ora, nella preparazione di un percorso, allo studio della cartina si aggiunge anche tutta la massa di informazioni che è possibile ricavare dal web e dal software cartografico. E la cosa non mi dispiace affatto. Roadbook e cartina continuano ad essere parte essenziale delle scorribande, ma il palmare me lo porto appresso e il GPS lo tengo acceso. In fin dei conti è solo uno strumento, esattamente come lo è la cartina, e proprio come la cartina ha pregi e difetti. Non mi disturba affatto. Perché dovrebbe?