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Vecchio 29-12-2004, 14:37   #11
aldo
Guest
 
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Avevo già trattato l’argomento una volta, in un modo che ritenevo esaustivo ma si vede che non era così.
Per fugare tutti i dubbi, prima di tutto diciamo che la moto è soggetta a diverse forze e coppie (anche a quelle dovute al disassamento dei cilindri che qualcuno una volta ha citato) ma per definizione la coppia di rovesciamento è quella che, a moto ferma, dà la sensazione che la moto cerchi di abbattersi quando si accelera in folle. Per spiegare i motivi di questa coppia riprendo il mio precedente post:

Con "accelerare" si intende variare la velocità di qualcosa. Quindi anche partire è accelerare, velocità che passa da zero ad un valore diverso da zero. E anche frenare è accelerare, velocità che passa da un certo valore ad un valore minore, in quest'ultimo caso l'accelerazione è negativa. Se si vuole accelerare qualcosa bisogna potersi "appoggiare" da qualche parte. Un veicolo accelera e frena "appoggiandosi" sul terreno. Se solleviamo le ruote del veicolo non può più accelerare nè frenare. Una nave o un aereo si appoggiano sull'aria o acqua circostante tramite l'elica. Chiaramente se il veicolo per accelerare si appoggia al terreno significa che il terreno viene spinto indietro. Se siamo su uno sterrato spariamo terra in faccia a quello dietro. Premesso questo, le parti rotanti del motore, albero motore frizione cambio alternatore ecc, per aumentare il regime di rotazione, quindi accelerare, si appoggiano alle parti fisse del motore, carter cilindri ecc. ne consegue che nel momento in cui le masse rotanti aumentano il regime di rotazione il motore subirà una spinta a ruotare in senso opposto. E' la coppia di rovesciamento che avvertiamo, in particolare da fermi, quando diamo una sgassata. Per quanto detto è evidente che la coppia di rovesciamento ha senso opposto al senso di rotazione del motore. Quando smettiamo di dare gas, per effetto del freno motore le parti in rotazione tendono a frenare, ancora lo sforzo per frenare le masse in rotazione finisce sul motore che subisce una nuova coppia di rovesciamento questa volta nel senso di rotazione del motore. Dato che la coppia di rovesciamento è proporzionale non alla velocità ma al valore dell'accelerazione, e dato che il valore dell'accelerazione è maggiore mentre il motore aumenta di giri piuttosto che mentre rallenta (se diamo una sgassata il motore prende giri in 1/2 secondo e ne possano un paio perchè torni al regime iniziale), ne consegue che avvertiremo maggiormente la coppia di rovesciamento mentre acceleriamo rispetto a quando togliamo gas.
Sempre considerando che la coppia di rovesciamento è proporzionale non alla velocità ma all'accelerazione delle masse in rotazione, a regime costante non esiste coppia di rovesciamento, inoltre, mentre marciamo, le variazioni di rotazione del motore non sono così repentine come dando una sgassata da fermo, quindi in marcia la coppia di rovesciamento non è praticamente avvertibile.

Sento più volte citare una fantomatica coppia di rovesciamento prodotta dall’albero di trasmissione (impropriamente definito cardano, il giunto cardanico è solo quello che consente di trasmettere il movimento fra due alberi non in asse fra loro). Per quando già scritto sopra, un albero o qualunque sia organo che ruoti o spinga o tiri all’interno di una scatola chiusa fa parte di un sistema chiuso che non può influenzare ciò che sta all’esterno né se stesso nei confronti di sistemi esterni. A meno che non si verifichino delle accelerazioni ma questo rientra nel caso precedente, e comunque la quantità di energia totale del sistema rimane invariata (se la moto fosse nello spazio, all’accelerazione dell’albero in un senso si avrebbe una rotazione della moto in senso opposto, l’energia totale rimane costante). Nel momento in cui dopo mille rinvii di movimenti all’interno dalla scatola chiusa esce un albero all’esterno e si attacca da qualche parte, ecco che abbiamo connesso il nostro sistema al sistema esterno quindi non è più un sistema chiuso. Il nostro sistema motociclo esce con la ruota motrice. Quindi tutte le forze che il motore riesce a produrre sul sistema sono quelle producibili attrverso la ruota indipendentemente che la trasmissione sia ad albero, a catena, idraulica, a cavo flessibile, ad ingranaggi ecc.
Il nostro sistema è in grado di generare una coppia applicata alla ruota. Dato che la nostra ruota è un organo in grado di trasformare un movimento rotatorio in movimento lineare la rotazione produce una spinta in avanti del perno della ruota. La coppia necessaria per produrre l’accelerazione della massa della moto e del conducente si traduca in una coppia in senso opposto applicata alla scatola della coppia conica, coppia che, essendo contraria alla rotazione della ruota, va a cercare di sollevare la ruota anteriore. Ecco perché quando si parte le forcelle si sollevano. Se la moto dispone di un motore molto potente che produca una coppia molto elevata si verifica che se uno non dosa bene il gas si mette la moto in testa. Queste coppie prodotte dalla trasmissione però non possono essere altro che dirette sul piano di rotazione della ruota. Quindi se la vogliamo chiamare coppia di rovesciamento sarà però un rovesciamento sul piano di rotazione della ruota quindi rovesciamento indietro mai laterale.
Vorrei sottolineare che per sviluppare una coppia di rovesciamento, che poi è una coppia di reazione, ci vuole una coppia motrice. Una coppia motrice può esistere solo in presenza di una resistenza (provate a spingere con forza una piuma che galleggia nell’aria, non ci riuscite perché non oppone alcuna resistenza). Una resistenza può essere generata dal fatto che stiamo producendo un lavoro, stiamo sollevando qualcosa (ad esempio stiamo andando in salita quindi stiamo immagazzinando energia potenziale), o stiamo accelerando qualcosa (siamo in accelerazione con la moto quindi stiamo immagazzinando energia cinetica) o stiamo dissipando dell’energia (stiamo viaggiando a 150 Km/h in autostrada trasformando benzina in riscaldamento dell’aria per attrito). Se non c’è lavoro prodotto non c’è resistenza quindi non c’è coppia quindi non c’è coppia di reazione quindi non c’è coppia di rovesciamento. Il motorino elettrico di Muntagnin una volta terminata la fase di accelerazione può essere mollato che non si muove più. L’elicottero che sta fermo al suolo con le pale ad incidenza zero, che non producono portanza, avrà incidenza zero anche sul rotore di coda, perché non sta producendo coppia (salvo minimi attriti delle pale con l’aria ) (anche se non fosse tenuto fermo dal terreno). Nel momento che il pilota comincia ad aumentare il passo collettivo delle pale, il rotore comincerà a produrre portanza e contemporaneamente a produrre resistenza aerodinamica e quindi il pilota dovrà dare gas se vorrà mantenere i giri costanti quindi aumenterà la coppia prodotta all’albero. Se non ci fosse il rotore di coda la coppia reciproca fra struttura dell’elicottero e rotore farebbe girare il rotore da una parte e l’elicottero dall’altra, situazione poco piacevole per gli occupanti. In pratica la coppia fornita dall’albero esiste in virtù della resistenza aerodinamica non del fatto che il rotore stia semplicemente ruotando a regime costante.
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