Mukkista doc
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spidi:
Ogni motociclista richiede che il proprio abbigliamento gli permetta di guidare in confort e sicurezza con qualsiasi condizione ambientale. Spidi grazie ai suoi 25 anni di attività, ha reso possibili questi tre desideri. Il segreto?
Un’attenta ricerca dei particolari espressamente progettati per l’utilizzo in moto
L’abbigliamento rappresenta per ogni motociclista la propria “seconda pelle”, ovvio quindi che a questo “accessorio” siano demandati i compiti più gravosi: sopportare le intemperie, il freddo (ma anche il caldo), la sporcizia e, ahimè, anche le scivolate. Per fare tutto ciò è necessario che sia comodo, resistente e soprattutto sicuro. Troppo spesso si vedono infatti motociclisti che, specialmente durante la bella stagione, affidano la protezione del proprio corpo a capi non adatti per l’uso motociclistico, se non addirittura ad una semplice… maglietta.
Una delle Aziende leader nel settore dell’abbigliamento tecnico per moto è la Spidi di Sarego (VI). Nata come produttrice di guanti da moto nel 1977, si è imposta sul mercato legando il proprio marchio a fattori indispensabili in questo settore, come il confort e la sicurezza, senza dimenticare un aspetto forse più frivolo, ma comunque importante, come il design, e facendo di questi tre capisaldi la propria filosofia.
La storia, l’evoluzione ed i progressi di questa Azienda corrono di pari passo con quello che è stato il core-business Spidi fino alla fine degli anni ’80: il guanto. Il primo prodotto era frutto di uno studio ergonomico, personalizzato e mirato ad adattarsi alla posizione di guida, una vera novità per l’epoca. Dopo la sagomatura di quelli in pelle, si è passati, alla fine degli anni ’70, all’inserimento di borchie metalliche sulla superficie, per prevenire i danni da scivolata; in seguito sono state impiegate gomme siliconiche e microfibre, come la Lorica®, per arrivare al grosso salto di qualità, avvenuto nel 1986 con l’utilizzo di inserti in Kevlar®, una tecnologia che si è evoluta fino ai giorni nostri, quando Spidi ha dotato i propri guanti di materiali compositi, come il kevlar-carbonio termoformato, e di tutti quegli accorgimenti utili per la guida in sicurezza, fino ad arrivare alla massima espressione del concetto di guanto per uso sportivo con il modello “Carbo Vent”, composto da ben 120 elementi, tra materiali compositi e shock absorber.
La nostra guida durante la visita all’interno dello stabilimento Spidi è Pietro Zanetti, responsabile del prodotto, in Azienda dal 1986 e pertanto testimone attivo e partecipe di tutti i progressi realizzati nell’ambito motociclistico.
La filosofia di prodotto portata avanti negli anni con i guanti è diventata quella aziendale, da quando, nel 1990, Spidi ha esteso il proprio raggio d’azione, iniziando a produrre abbigliamento. Oggi l’Azienda è attenta alle esigenze dei propri clienti come alle mode che influenzano il mercato motociclistico. Il catalogo Spidi offre il capo adatto per tutte le esigenze e si può suddividere in tre tipologie di prodotto distinte, ciascuna con un proprio target. Ai motociclisti che usano la moto soprattutto durante la bella stagione è dedicata la gamma di giubbotti in tessuto, a manica staccabile, realizzati in nylon idrorepellente al 50%. Per la sicurezza attiva i giubbotti Spidi sono dotati di bande rifrangenti e di segnalatori luminosi ad intermittenza applicabili, mentre per la sicurezza passiva ci si affida da tempo alle protezioni certificate CE.
Ai motociclisti che prediligono viaggi a medio/lungo raggio è consigliata invece la serie “H2Out”, capi dotati dell’esclusiva membrana impermeabile e traspirante brevettata Spidi, specifica per l’utilizzo motociclistico. Il top della gamma è rappresentato dalla giacca “Ergo 365”, un capo che ha decretato il successo di Spidi nel settore dell’abbigliamento, abbinato ad un pantalone che ne riprende la linea e le caratteristiche. Questo completo utilizza la tecnologia “Step in Clothing”, ossia l’inserimento di strati estraibili di imbottiture, in modo da comporre la giacca secondo le esigenze climatiche. In questo modo è possibile utilizzare lo stesso capo per 4 stagioni. La stessa tecnologia è stata utilizzata per il giubbotto “Netrics”, completamente traforato e quindi adatto ad un utilizzo estivo, ma dotato di fodera estraibile impermeabile, utilizzabile anche singolarmente.
L’ultima evoluzione della tecnologia Spidi è rappresentata dal completo giacca-pantalone “Granturismo”; questo capo presenta un’innovazione assoluta nella realizzazione della fodera, ottimizzata per mantenere la temperatura corporea costante sia in estate che in inverno. L’imbottitura è infatti in Comfort Temp Schoeller, un materiale termoregolatore formato da microsfere termosensibili in grado di accumulare gli aumenti della temperatura corporea che superano i 28°, per poi rilasciarli quando la temperatura interna della giacca si abbassa sotto i 22°. La “Granturismo” dispone inoltre della tecnologia “Radialfit” per la riduzione dei volumi frontali, mentre su gran parte dei capi “H2Out” sono state utilizzate diverse soluzioni, che si riassumono nel concetto “Ergofit”, che consente di adattare il capo alla propria statura mediante la regolazione del giro vita o di regolare i volumi delle maniche per evitare inutili resistenze aerodinamiche. L’utilizzo di queste tecnologie è la testimonianza della continua evoluzione tecnica dell’Azienda, finalizzata al miglioramento del confort. L’attenzione ai particolari posta dalla Spidi si nota soprattutto esaminando dettagli come le cerniere antigraffio, le chiusure millimetriche del colletto, o elementi più nascosti come le tasche con guarnizioni siliconiche antiacqua e le saldature ad ultrasuoni delle fodere.
Con la sempre maggiore diffusione degli scooter la gamma H2Out si è arricchita di capi per la mobilità urbana, dal taglio più classico, ideali per muoversi anche sotto la pioggia ed andare in ufficio in giacca e cravatta.
Spidi ha rivolto un’attenzione particolare anche all’utenza femminile, così attenta ed esigente, proponendo un’ampia scelta di capi esclusivi.
Agli amanti della pista e delle moto sportive in genere è dedicata invece la gamma di tute, giubbotti e guanti in pelle. L’esperienza di Spidi in questo settore è confermata dalla presenza del marchio sulle piste di tutto il mondo, nei campionati più prestigiosi, dalla Superbike al Motomondiale. L’esordio sui circuiti non poteva che avvenire con il prodotto che rappresenta il core-business dell’Azienda. Gli appassionati ricorderanno sicuramente l’infortunio alla mano destra subito dal pilota giapponese Ueda alcuni anni fa. Spidi progettò e realizzò, con la collaborazione della Clinica Mobile del Dott. Costa, una sorta di guanto “ortopedico” provvisto di appositi tiranti che consentì al pilota nipponico una rapida guarigione.
Soprattutto nel caso delle tute, un prodotto specifico per la pista, massima attenzione è riposta anche nei minimi particolari che riguardano la sicurezza e controlli minuziosi vengono effettuati sui pellami, prima e dopo la conciatura. Se per la produzione di serie Spidi utilizza infatti le migliori pelli bovine, per le tute destinate alle competizioni viene impiegata la più leggera ed elastica pelle di canguro. Per quanto riguarda gli slider, vengono realizzati con materiali che evitano la trasmissione di vibrazioni sul corpo del pilota e sagomati tenendo conto del consumo effettivo nell’uso in pista.
Anche i possessori di moto custom e naked troveranno nel catalogo Spidi un’ampia scelta di giubbotti e pantaloni, in pelle o tessuto, dal look tipicamente Cafè Racer, mentre per gli appassionati del fuoristrada è stato realizzato un completo giacca-pantalone tagliato e studiato appositamente per questa disciplina.
L’ultimo prodotto in ordine di tempo nato in casa Spidi è lo stivale, per il cui sviluppo è nato un centro di ricerca apposito, situato a Montebelluna (TV). Anche per questo accessorio viene adottata la stessa filosofia costruttiva, facendo ampio uso di materiali shock absorber nelle zone più soggette ad urti. La gamma di calzature si divide essenzialmente in due tipi: i prodotti destinati alla pista e quelli destinati al turismo. Per questi ultimi su gran parte della gamma viene applicata la tecnologia H2Out, oltre ad una innovativa suola, studiata per consentire non solo la guida in sicurezza, ma anche e soprattutto facilitare il movimento e la camminata una volta scesi di sella.
Se il design ed il confort di tutti i prodotti Spidi sono facilmente percepibili ad un primo contatto, altrettanto non si può dire del fattore sicurezza, per verificare il quale ci siamo addentrati all’interno del Safety Lab, il laboratorio di ricerca Spidi dove vengono effettuati i severi collaudi necessari per la certificazione dei dispositivi di sicurezza presenti sui capi Spidi
Spidi Safety Lab: l’impegno Spidi per la sicurezza
L’attività dello Spidi Safety Lab è focalizzata sul miglioramento dei livelli di sicurezza attiva e passiva del motociclista. Lo studio si basa essenzialmente su due diverse fonti d’informazioni: da una parte l’esperienza nel campo delle competizioni, grazie ai suggerimenti dei piloti che corrono con il marchio Spidi, dall’altra mediante l’analisi dei danni fisici subiti dai motociclisti in incidenti stradali, grazie al monitoraggio ed alle analisi statistiche delle casistiche d’infortunistica stradale internazionale, frutto della collaborazione con prestigiose università europee, come Padova e Hannover.
Grazie a questi dati negli ultimi anni si sono fatti grossi passi avanti per quanto riguarda la protezione della colonna vertebrale, una zona molto esposta in caso di cadute.
A capo del Safety Lab Spidi c’è l’Ingegner Andrea Freda, che ci illustra come vengono realizzati, ma soprattutto collaudati, gli accessori e le protezioni destinati alla sicurezza.
In questo modernissimo centro è stata progettata la rivoluzionaria giacca da moto “DPS”, la prima dotata di airbag. All’interno della giacca è predisposta una camera d’aria in poliuretano lunga circa 4 m e dal diametro di 12 cm, che avvolge il busto, le clavicole ed il collo. Il sistema è azionato da un dispositivo meccanico collegato ad una bombola di CO2 e viene assicurato alla moto tramite un cavo, con lo stesso principio degli stacca corrente che si usano per i jet ski. La bombola è riparata dagli urti ed è provvista di sicura per escludere il sistema di gonfiaggio. In caso di incidente, se il motociclista viene sbalzato dalla moto, mediante lo sgancio del cavo si attiva il percussore della bombola di gas, che in 0,4 secondi gonfia la camera d’aria, che dopo 5 secondi dall’azionamento del sistema inizia a sgonfiarsi, questo per un migliore assorbimento dell’urto e per evitare che il povero motociclista “rimbalzi come una palla”.
I cuscini superiori sono stati progettati per integrare la funzione del casco e non ostacolarla. Proteggono infatti la zona cervicale e, in caso di impatto frontale della testa, questo accorgimento impedisce al casco di schiacciare le vertebre.
Per il ripristino del dispositivo, se la giacca e la camera d’aria non hanno subito lacerazioni, è sufficiente sostituire la cartuccia del gas.
La tecnologia dell’airbag non è fantascienza e la giacca “DPS” non è un costoso prototipo, ma uno dei tanti modelli Spidi, disponibile in questo caso in 2 varianti; tuttavia il suo impiego è ancora purtroppo limitato.
Oggi Spidi Safety Lab incrementa ulteriormente la sicurezza passiva introducendo protettori CE a tecnologia avanzata. Li abbiamo esaminati per verificarne l’efficacia ed i risultati sono stati al di sopra delle aspettative.
Tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) inseriti nei capi di abbigliamento Spidi sono certificati CE; questo significa che hanno superato prove di collaudo severe secondo la normativa europea 89/686/CEE. In particolare la certificazione EN 1621-1/97 riguarda in generale i protettori d’impatto, come gomitiere e ginocchiere, mentre la PrEN 1621-2/02 è studiata appositamente per i protettori dorsali e lombari.
Questi apparati per essere certificati devono superare un collaudo che viene eseguito con una macchina simile a quella per i test di resistenza dei caschi, presente all’interno del Safety Lab. Il test consiste nel colpire il protettore, posto su un’incudine, con un percussore da 5 kg lasciato cadere da un’altezza di 1 metro, con un’energia cinetica d’impatto di 50 Joule, alla velocità di 16 km/h.
Il test viene ripetuto per diverse volte e per quanto riguarda i protettori dorsali la norma prevede un’area minima dove la trasmissione d’urto non sia superiore a 18 kN. Questo valore rappresenta quindi l’urto che il corpo assorbe in presenza di un protettore. Questa soglia limite si alza a 35 kN nel caso dei protettori per spalle e gomiti. Più è basso il valore della trasmissione di energia, migliore è l’assorbimento dell’urto da parte del protettore. Senza essere degli esperti di fisica, basti pensare che in assenza di qualsiasi protezione il nostro corpo, sottoposto allo stesso impatto, riceverebbe un urto da 250 kN!
Inutile specificare che i protettori Spidi hanno superato ampiamente la prova, rimanendo ben al di sotto della soglia imposta, ma è interessante scoprire come si sono raggiunti questi traguardi. La nostra attenzione si concentra maggiormente sull’Air Back, il rivoluzionario paraschiena con il quale Spidi introduce l’innovativa tecnologia SAS (Safety Air Shield), basata sull’abbinamento dello scudo rigido esterno antintrusione con il sistema pneumatico a dissipazione d’energia. L’Air Back si compone infatti di 3 strati: lo scudo esterno rigido in polipropilene distribuisce l’urto su un’area più estesa possibile e, grazie alla particolare tecnologia di stampaggio, questa struttura rigida integra degli snodi in gomma che consentono al paraschiena di copiare i movimenti della colonna, sia nella flessione longitudinale che in quella torsionale. Sotto ad esso c’è un cuscinetto pneumatico che ha la funzione di rallentare i tempi della dinamica dell’urto, assorbendolo gradualmente, grazie ad uno speciale gas, pressurizzato a 2 bar, contenuto all’interno del cuscinetto stesso. Infine l’ultimo strato è in polietilene a doppia densità, traforato per garantire la traspirazione, che elimina l’assorbimento della parte finale dell’urto.
Una diversa tecnologia, sempre finalizzata alla massima sicurezza, viene invece impiegata per i back protector della serie “Warrior”, che vengono integrati all’interno delle giacche della linea Spidi. Anch’essi sono formati da 3 strati, ma lo strato più esterno, in polipropilene termoformato, è caratterizzato dalla presenza di piccoli quadrati imbottiti che, in caso d’impatto, si deformano dissipando l’energia dell’urto.
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Vaccinato con zero dosi.
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