Dal sito:
"GOLDRAKE, L'INFANZIA, LA NOSTRA VITA E I NOSTRI SOGNI
E' difficile spiegare cosa Goldrake abbia rappresentato per tutti noi. Questo robot non è mai stato il protagonista di una semplice serie televisiva, ma il simbolo di un'intera generazione, che ancora oggi non riesce a dimenticarlo.
Ero un bambino di 5 anni alla fine degli anni 70, ricordo poco di quel periodo: in televisione i programmi per i piu' giovani erano pochi e fatti male. La Disney la faceva da padrone e i cartoni esprimevano ideali ''di plastica'' tipici della cultura americana.
Un giorno pero' qualcosa cambio': in tv venne trasmessa una serie televisiva che nulla aveva a che fare con tutto cio' che fino a quel momento ci era stato proposto. La storia era fantastica, trattava di guerre e di pace, di scontri e di amori, di eroi e di malvagi. Qualcosa che mi emozionava, che mi faceva provare dei sentimenti forti ed intensi, in una sola parola: qualcosa che mi faceva sentire ''adulto''.
Da quel momento non persi una puntata, e come me, tanti altri bambini (e non solo). Che bello ammirarlo in azione, vederlo combattere, cosi' forte, cosi' possente e soprattutto cosi' giusto. Mi faceva sentire importante, avevo voglia di emulare le sue gesta, di battermi per qualcosa in cui avrei creduto in futuro (''da grande difendero' il bene'' dicevo a mia madre. Alla faccia di quelli che credono che i cartoni giapponesi trasmettano ai giovani un'ideale negativo, questa ne è la riprova).
Potrei anche sembrare ridicolo, ma credo che la cultura giapponese abbia avuto un peso decisivo sulla mia formazione caratteriale, e su quella di tanti altri ragazzi (credere in ideali positivi, la voglia e il coraggio di seguire i propri sogni, l'importanza dell'amicizia, e perche' no, anche l'impulsivita' e la presunzione di sapere tutto).
Come detto, in Italia scoppio' la Goldrake-mania: tra un compito scolastico ed una partita a pallone, i ragazzi non parlavano d'altro.Ogni oggetto in vendita recava l' immagine del mitico robot, e le polemiche cominciavano a farsi strada lentamente. Le mamme non vedevano di buon occhio quel tipo di violenza, anche se finalizzata ad un obiettivo positivo; i moralisti di ogni eta' scesero in piazza per oscurare la sua immagine e abbattere il mito che si era cosi' affermato. Purtroppo in ogni epoca c'è sempre stato e sempre ci sara' chi cerca di importi una morale, dei valori che LUI ritiene essere piu' giusti dei tuoi (ad esempio facendosi interpreti di una volonta' superiore, ma con quale diritto?), ma non è questo il momento di lasciarsi andare ad un dibattito sulla censura in tv.
E fu cosi' che le emittenti televisive nazionali furono costrette ad eliminare lentamente ma inesorabilmente le serie giapponesi basate sulla violenza, dai loro palinsesti (affidando i mitici ''robottoni'' alle tv locali). Ma nonostante questo il mito di Goldrake non tramonto' e ancor oggi sono migliaia gli appassionati della serie in tutta Italia, e non solo. Goldrake non morira' mai, proprio perche'ha rappresentato un'innovazione nel campo dell'animazione, perche' ha creato un genere nuovo che riusciva a farci emoziare e perche' infine il suo ricordo ci riporta ad un periodo felice della nostra vita.
E non mi vergogno quindi a gridare a distanza di 20 anni:''GOLDRAKE FUOOORI''
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Non sai mai quanto sei forte, finchè essere forte è l'unica scelta che hai..
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