La frizione non serve solo per partire e andrebbe usata sempre a ogni cambiata, imho.
E' vero però che le marce possono entrare quasi da sole, specie al regime "giusto" (quando il gioco tra coppia motore e coppia resistente nel cambio favorisce l'inserimento), senza troppi problemi.
Il fatto è che, da quanto mi pare di capire, alcuni forzano l'entrata della marcia col piede a tutti gli rpm, senza tirare la frizione. Suppongo che ne derivi alla lunga uno sfridio degli ingranaggi, dovuto all'inserimento brusco in presenza di differenziali di velocità pronunciati tra gli alberelli entranti e uscenti. Nobbuono, come si diceva una volta.
Comunque, se ricordate, la storica "doppietta" serviva a pareggiare i giri degli alberi per inserire più agevolmente le marce. Oggi i cambi non la richiedono (io la faccio per divertimento ogni tanto e quasi sempre in scalata), ma da qui a togliere la frizione ne passa ancora un po'. Insomma, secondo me se po fa, ma non di norma, meglio la regola cautelativa di usare sempre la frizione.
C'è anche da dire che basta poco: nella cambiate veloci i giri non scendono più di tanto e la frizione la si pizzica appena, ciè che è sufficiente per consentire un inserimento graduale dei rapporti. Ma la frizione secondo me va almeno pizzicata, tanto più che non determina la minima perdita di tempo nella cambiata.
Francamente, questa storia della frizione da non usare mi pare un po' una leggenda metropolitana.
Visto che il ricorso alla pizzicata non fa perdere tempo, quale sarebbe il vantaggio di decidere sistematicamente di non usare la frizione? Risparmio dei tendini della mano?