sono quasi due decenni che non abito più dove sono nato ma in realtà non mi sono mai staccato completamente. Ci torno periodicamente magari solo per un paio di giorni, anche perchè vado trovare il mio vecchio ma arzillo padre.
Però...dopo una settimana al massimo devo scappare soffocato dalla...diciamo...depressione nostalgica. Quando cammmino per le strade nulla è com'era, qulacosa è simile, poco uguale. Io nemmeno. Tutto ciò che mi circonda e che un tempo sentivo partecipe della mia vita, ora mi sussurra il tempo della mia assenza. Ad ogni passo incontro qualcosa che "era" e a poco a poco la bocca mi si riempie di dolore. E' come camminare tra le stanze ridipinte dellla propria vita e cerco con ansia qualcosa che possa riconoscere, anche una porta scrostata, un graffito, un mattone rotto che possa toccare e che mi dica: esistevi. Tante ombre, mi sorridono amare da come erano. E' come soffiare sulle braci dei propri ricordi, ma sono sempre più cenere ed è sempre più difficile riceverne calore. Ogni volta mi chiedo cosa non troverò più la prossima volta. Un affamato passato fa mano a mano scomparire tutto intorno a me lasciandomi sempre di più unico spettatore di fumosi spezzoni di vita che solo io riesco a riconoscere. E alla fine farà sparire anche me.
Vado a ingoiarmi un antidepressivo