Ecco il testo:
Un ospite speciale
A meno di non incappare in problemi insormontabili, la passione per la moto non si arresta nemmeno con l’arrivo in casa di un erede. Anche se nei primi tempi sarà lui/lei ad attirare tutte le nostre attenzioni, succederà che ogni tanto il desiderio passionale di scorazzare con la moto sarà insaziabile.
Se nostro figlio o nostra figlia manifesta evidente interesse alle moto, portiamolo in giro con noi nelle gite fuoriporta o perché no, accompagniamolo a scuola con la moto o con lo scooter.
Per la legge italiana non c’è un’età minima prevista, il codice dice solo che il passeggero deve poter star seduto correttamente, quindi con i piedi che appoggiano sui supporti.
Non ci sono nemmeno regole fondamentali se non quella di usare il buon senso nell’abbigliamento del piccolo, nel modo di trasmettergli sicurezza e nel modo di guidare, ovviamente.
Per quanto riguarda l’abbigliamento si può recuperare del materiale protettivo nel mondo del mini-cross, quasi tutte i marchi di vestiario producono una linea per bambini. Lo stesso vale per il casco: vietato usare un casco dimesso, che è sicuramente troppo largo e troppo pesante. Non è saggio nemmeno acquistare un casco da adulto nella misura più piccola disponibile, semplicemente perchè il peso e le dimensioni esterne non sono adatte alla corporatura di un bambino. Immaginiamo solo le dimensioni del nostro collo e quelle di un bambino di 5 anni e ci renderemo conto da soli dello sforzo che il nostro piccolo dovrebbe fare per tenere dritta la testa. Il casco non va messo perché è obbligatorio, ma va messo perché protegge la testa. Anche qui qualche casa produce misure per bambini, sia jet che integrali (Caberg, Airoh, AGV, Vemar, Lem, Fm, Laura Smith, JFM, ecc.).
Sarebbe bene utilizzare un collare come quello nella foto, per salvaguardare il suo collo.
Altro tema non meno importante da trasmettere al bambino è che andare in moto può essere tanto bello quanto pericoloso. Senza incutere terrore bisogna spiegargli che deve stare fermo e attaccato bene al pilota, che non si deve distrarre e che deve avvisare il papà o la mamma ogni volta che ha una necessità, di qualsiasi tipo. Uno dei maggiori pericoli è il sonno, quindi bisogna fare più soste e mantenere attiva la sua attenzione, magari usando un interfono per parlargli e rassicurarlo.
Se il bimbo è piccolo e fa fatica ad attaccarsi ai nostri fianchi mettiamo un cintura sopra la giacca o allentiamo un po quella che già c’è per permettergli di stringerla con le mani. In commercio ci sono dei seggiolini per bambini molto utili per la stabilità, si fissano direttamente alla sella posteriore e sono dotati di una specie di cintura di sicurezza. Su quest’ultimo dettaglio avrei qualche dubbio sull’utilizzo: in caso di incidente sarebbe meglio non rimanere legati alla moto.