[abii.ne.viderem]

Caro Bobo,
non ho capito dove stia l'egoismo nel tuo gesto. Mio padre è morto nove anni fa per un tumore, con dolori atroci, ma già da tempo versavo dei contributi per un'associazione di volontari che prestano assistenza gratuita ai malati terminali. Ovviamente, e a maggior ragione, ho continuato a farlo anche dopo. Ora mia mamma ha la stessa malattia, per fortuna con minori sofferenze, e spero che non ci sia bisogno dell'assistenza di quelle persone straordinarie. Però, anche se avessi cominciato a dare un piccolo aiuto all'associazione anche dopo la morte del papà non mi sarei sentito per questo sminuito nel gesto. In fondo viviamo in un clima di tale e tanta complessità che ognuno partecipa come meglio crede e meglio può. E se anche uno dovesse compiere un atto umanitario solo dopo essere stato toccato personalmente da un dramma, è comunque importante che la sua sensibilità ne sia rimasta coinvolta e decida di dare quello che è nelle sue possibilità. Non possiamo essere sempre in prima linea su tutti i problemi che non sta a noi risolvere. Il volontariato è in fondo una sconfitta per uno stato incapace di proteggere e tutelare i cittadini, ma è anche vero, allo stesso tempo, che per fortuna i volontari ci sono, e per fortuna c'è tanta gente come te che si prende carico delle sofferenze degli altri senza chiedere niente in cambio. In fondo ciò significa che c'è ancora del buono nella nostra civiltà.
Ric