Posso?
Tre in tre giorni. Non è una bella cosa. E' vero come dice PaoloB che le inchieste ancora devono iniziare, però nell'ambiente, per questi tre casi, così, a pelle, si tende ad escludere l'avaria tecnica e questo è estremamente consolante (da un punto di vista tecnico)
Escluso quindi (si vabbè, frettolosamente, ma mi sento di escluderlo) il fattore tecnico, rimane quello umano
Caso 1. Esistono dei testimoni che hanno raccontato per filo e per segno la manovra eseguita. Ad aggiungere rischio ad una manovra già particolare di per se c'è anche la vicinanza dell'acqua con il suo effetto specchio che non fa stimare l'altezza dalla superficie e la nebbia presente sul posto. Forse non proprio nebbia ma foschia densa. Lo so perchè quel giorno ero in volo e sono arrivato a Padova non facilmente, il collega di Padova aveva abortito una missione verso Chioggia e la torre riportava foschia densa verso sud. C'era quindi, se non nebbia, sicuramente foschia e quindi a quanto fin qui descritto aggiungiamo l'assenza di orizzonte ben delineato e visibile.
Ricapitolando: Manovra accentuata a bassa quota sull'acqua in condizioni di scarsa visibilità. Forse anche un professionista avrebbe avuto difficoltà ad uscirne illeso (ma il professionista è tale proprio per non mettersi in quelle condizioni...a volte)
Casi 2 e 3. Nel primo caso sembrerebbe un indiscusso caso di nebbia perchè lo schianto contro la parete è avvenuto a 2 (due) minuti dal decollo. Questo fa ritenere che il decollo stesso sia avvenuto in nebbia nella speranza di "forare" immediatamente perchè si riteneva magari che lo strato fosse veramente basso. Da matti? Forse ma è pensabile, a volte magari si vede nella nebbia il disco del sole, si intuisce che dopo appena 100 mt si sarà fuori dallo strato e si tenta. Sono mie ipotesi basate su 23 anni di volo eh...sia chiaro, non ho detto che questo è quello che è successo...
Nel caso del 109 di RDS i testimoni dicono abbia toccato i fili. Che sia vero o no, l'impatto con i fili in condizioni di scarsa visibilità, un altro classico. Una pericolo, un comportamento che chi vola da anni conosce bene. La visiblità diminuisce e si commette il più classico e pericoloso degli errori, il cercare di rimanere aderenti al terreno e ci si abbassa sempre di più cercando di vedere sto benedetto terreno. A volte va bene, altre si vede il terreno ma non si vedono le campate elettriche e si prendono i fili.
Parte delle colpe però secondo me sono anche dei regolamenti. Gli aerei hanno un limite ben preciso di visibilità. Gli elicotteri possono volare con visibilità fino ad 800 metri con quote sotto i 300mt dal suolo. E' quindi un regolamento che di per se "mi porta" in condizioni di scarsissima visibilità ed a quote basse "inducendomi" in condizioni che possono essere pericolosissime se abbinate a esperienza relativamente bassa o comportamenti particolari (pressioni esterne per terminare il volo, sudditanza pilota-proprietario, pazienti critici ecc ecc)
Spero di aver fatto un pò di luce.

......in tutta questa nebbia.
Comunque esiste un detto che porto sempre con me:
Esistono piloti Audaci;
Esistono Piloti Anziani;
Non esistono piloti audaci anziani
.....poi chissà.....il fato....dove ci porterà