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Originariamente inviata da bobino
perdonami se mi introduco nella discussione. Insegno da qualche anno all'Università Economia e politica agraria. Convengo con te quando parli di "piedi per terra, baronie e nepotismo". Esistono questi aspetti deleteri, è vero ed è inutile negarlo. Bisogna però tener conto, e non si può non farlo, di un livello medio di preparazione di molti studenti francamente "sconcertante". Mi credi se ti dico che ho rapidamente imparato a non far leggere due righe da commentare per non correre il rischio di affidarmi a uno studente che ha difficoltà a leggere ?? Mi è successo veramente e, credimi, è sconfortante.
Mi credi se ti dico che chiedendo in quale periodo storico fosse stata emanata la legge sulla bonifica integrale (1933) e, non sapendomi rispondere lo studente, ho certato di aiutarlo dicendogli che era stata emanata "in un ventennio particolare in cui era a capo del governo un signore in camicia nera tutto pelato" .... mi è stato risposto: "professore non c'è scritto sul libro".
io adoro insegnare e faccio tanti sforzi per migliorarmi. Ci sono sempre durante i ricevimenti e non sposto mai la data di un esame. Entro in aula con cinque minuti di anticipo e termino la lezione in orario. La prima cosa che dico ai miei allievi è: "il mio compito è insegnarvi a imparare sempre, nient'altro" e termino le lezioni con la frase, non mia certamente "se pensi di essere troppo piccolo per cambiare il mondo .... prova a dormire con moscerino"
........... ci sono anche i tipi come me in giro all'Università
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indubbiamente, infatti i professori corretti e bravi sono quelli che hanno maggiori proseliti, anche durante il corso.
penso che Roxter si sia riferito a "quella fetta" la cui esistenza è da te confermata.
il problema è che docenti come te dovrebbero esserli tutti, non solo una parte