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Originariamente inviata da Marcobg
Premetto che non ne capisco una mazza, quindi la mia e' solo una domanda per capire di piu'.
come puo' un buco di coppia da 1Kgm tra i 2000 e i 2500 giri, che coincide anche con un buco di potenza allo stesso regime, tramutarsi in una resa lineare durante la guida ?
Considerando anche che si sta parlando di solo 20cv a disposizione e di un mezzo che pesa 200kg.
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Le curve di coppia (e quindi di potenza) sono rilevate al banco (almeno dovrebbero esserlo) in condizioni di equilibrio dinamico, cioè quando la coppia motrice pareggia la resistenza (il freno del banco motore) e quindi il propulsore spinge a regime costante. Nella fattispecie, le curve date in pasto al marketing sono quelle stazionarie a pieno carico, cioè a manetta.
In quelle condizioni stazionarie la coppia motrice dipende dalle caratteristiche fluidodinamiche e termiche DEL MOMENTO. Quello che è successo prima di raggiungere quella condizione stazionaria (tecnicamente quello "stato") non conta un tubo, è insomma acqua passata, una serie di fenomeni che non lasciano traccia. Ok?
Nei transitori la coppia motrice e quella resistente sono invece differenti, quindi il motore rallenta o accelera. Non si tratta di uno "stato", ma di una condizione SQUILIBRATA. Quando guidiamo siamo quasi sempre in transitorio. Ebbene, le condizioni squilibrate sono spesso molto difficili da studiare nella tecnica. Infatti, la fluidodinamica e la termodinamica sono in quelle condizioni caratterizzate da una miriade di variabili, non da pochi parametri.
Perché questo? Perché quando si è in equilibrio (sia pure equilibrio dinamico) tutto il sistema si comporta come se fosse tutt'uno, mentre negli squilibri ogni parte può assumere un comportamento diverso. In altre parole, all'equilibrio vale la statistica (le termodinamica classica altro non è che una meccanica statistica), nei transitori occorrerebbe invece integrare ogni particolarità locale nel computo dell'output, cioè della coppia motrice. Questo è in pratica impossibile per via teorica.
Oltre a risultare spazialmente di difficile risoluzione, il compito è arduo anche da un punto di vista temporale. Infatti, durante uno squilibrio ciò che accade in un momento ha ripercussioni pesanti su ciò che accade in istanti successivi. Questo significa che il passato conta. Conta quindi come si accelera o come si rallenta. Conta come si apre il gas, come si succedono le resitenze sulla coppia, ecc. All'equilibrio, invece, il passato non conta nulla. La condizione (stato) raggiunta è sempre la stessa, indipendentemente da quanto è accaduto prima.
Tutto questo vuol dire in sostanza che una classica curva di erogazione (quella del marketing, per intenderci) è indicativa solo fino a un certo punto della resa di un propulsore. Dove c'è un buco erogativo non salterà fuori un picco di coppia, ma non è detto che nel transitorio quel buco debba rimanere pronunciato.
Tutto questo solo a spanne, eh? Per chi è interessato, la teoria ricade nella categoria generale "sistemi dinamici non-lineari". Ci sono poi le applicazioni specifiche alla motoristica.