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Originariamente inviata da emiddio migaldi
Ricordiamoci che in DK lo STATO paga 600/700 euro a chi è disoccupato,ed infatti il lavoro glielo trova sul serio! Se poi non accetti un lavoro che non ti piace,perdi il sussidio.
Invece da noi, se non ci danno una scrivania fissa da fancazzisti...E' il lamento! Da premettere che se uno non lavora LO LICENZIANO...
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Una cosa simile l'avevo sentito per la Svezia dove una donna disoccupata con un bambino prendeva un sussidio paragonabile ad uno stipendio e quindi molte coppie non si sposavano e convivevano per avere molti vantaggi.
Ma ultimamente anche lo stato ha aperto gli occhi e stretto i cordoni della borsa.
Quanto alla efficacia della mobilità danese se è come dici mi trova daccordo in pieno.
Conosco più di un giovane (qui nella operosa e ridente padania) che, finiti gli studi, se ne sta a casa con i genitori che lo sponsorizzano per anni in attesa che qualche lavoro "adeguato alle loro aspettative" cada dal cielo come per magia, e nel frattempo la benzina per la Clio Sport la deve pagare il babbo.
Da quelle parti (nel nord Europa) gli universitari sono molto più propensi a lasciare la gonna della mammina per rendersi indipendenti e spesso lavorano mentre studiano in attesa di trovare il lavoro definitivo.
Qui in Italia, a mio parere, spesso siamo noi genitori (io ho un figlio di 11 anni) a cullarci la prole senza che questa si prenda i giusti spazi che sono indipendenza (non solo economica) e responsabilità.
E non mi si dica che non c'è lavoro (parlo per la mia zona) che io ho fatto il barista, il magazziniere e l'aiuto apprendista operaio quando studiavo e sono davvero orgoglioso di non aver approfittato dei miei genitori oltre il dovuto.
Ma oggigiorno piuttosto che far fare l'aiuto benzinaio al proprio figlio per 600 euro al mese se lo tengono a casa a far nulla senza capire che, anche un lavoro temporaneo ed umile, aiuta a capire il valore del denaro ed a entrare, anche se in punta di piedi, nel mondo del lavoro.