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Originariamente inviata da Enrocoso
Alessandro, non metto assolutamente in dubbio quello che dici, ma mi pare di capire che quello che non e' noto a priori sia appunto la logica della centralina nell'utilizzare quei dati.
Siamo d'accordo che il funzionamento del sensore sia noto, ma una variazione della resistenza avra' un effetto non necessariamente lineare, perche' la centralina mi pare di capire ha uno schema di funzionamento sufficientemente complesso da non poter far prevedere l'output cosi' semplicemente, o sto prendendo un granchio?
ho risposto prima di aver letto il post di Shark, beh allora mi pare di capire che siamo d'accordo.
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Mi spiace se sono stato "aggressivo" nella risposta, ovviamente non c'è l'ho con nessuno

, e non vorrei nemmeo che in queste risposte c'entri qualcosa il costruttore della centralina oggetto del thread. Lui ha dichiarato che il suo prodotto funziona sotto altre regole e quindi stiamo parlando di un argomento diverso.
Tornando al discorso, la cosa importante che c'è da dire (anche se è già stata detta) è che la temperatura dell'aria è un paramentro fondamentale per sapere qual'è la sua densità, cioè la sua massa in rapporto al volume. 1 metro cubo d'aria pesa circa 1,2Kg a 760 mmHg di pressione atmosferica e a 15°. Se diminuiamo la temperatura la densità aumenta e viceversa. Di quanto? Di circa il 2% ogni 5° ( non lo dico io, lo dice la fisica, se non ho sbagliato il conto

).
L'aumento di densità in funzione della temperatura ha un andamento inversamente proporzionale alla temperatura ma la sua funzione è linare.
Allora succede che ( a parità di pressione atmosferica) se la densità aumenta del 2% perchè siamo passati da 20°a 15° anche la quantità di carburante ad ogni iniettata deve essere aumentata del 2%, per mantenere costante la proporzione di aria/benzina prevista dal progettista di quel motore. Si ha quindi una traslazione del +2% della curva di iniettata, costante su tutto l'arco di funzionamento del motore. Sia nella fase di accelerazione sia agli alti regimi ecc.
Meno un caso: quello durante il quale il motore lavora nel ciclo lambda. In questo caso è la sonda lambda ( o meglio il ciclo lambda, inserito nel programma di funzionamento interno della centralina) a dire, rispetto ai valori di iniettata calcolati prima, se bisogna aggiungere o togliere benzina, per ottenere una certa quantità di ossigeno redidua allo scarico, segnale di una carburazione ottimale per il funzionamento del catalizzatore.