Per completezza, solo un paio di precisazioni sugli impianti idroelettrici che sono stati qui menzionati...
Queste centrali hanno
rendimenti elevatissimi in termini energetici (più di quelli atomici) e anche in
termini economici hanno un'ottima resa, anche perché consentono una forma di
accumulo di energia unica nel suo genere: l'
invaso di quota (energia potenziale). Infatti, di notte, quando la bolletta costa meno e quando non sussiste un grosso consumo elettrico, l'acqua viene
ripompata a monte nel bacino, usando la potenza residua in rete.
Gli impianti idroelettrici montani hanno inoltre una preziosa prerogativa: diversamente dalla centrali termiche
possono adattare la fornitura di energia alla richiesta. Le centrali termiche o nucleari si comportano come un grosso volano. Una volta avviato il processo di conversione della fonte, esse generano un’
energia di banda, cioè costante. Insomma, o funzionano o non funzionano, poco adattandosi all’utenza oscillante. Le paratoie e il bacino idrico regolabile stabiliscono pertanto una modalità di fornitura eccellente e finora insuperata.
Inoltre, le centrali idroelettriche
non inquinano. Non solo, in un contesto energetico sempre più problematico esse si rifanno alla
seconda maggiore fonte rinnovabile dopo le biomasse. Il loro output costituisce sul pianeta il 20% dell’energia elettrica globalmente prodotta, percentuale che potrebbe essere incrementata.
Tuttavia,
nei paesi industrializzati le possibilità di trovare nuovi siti di captazione sono limitate, sia per i salti montani sia per i fiumi. A onor del vero va anche ricordato che questi impianti provocano un
impatto ambientale non indifferente e comportano alcuni noti
rischi sociali. Ma qualunque soluzione ha un costo. È bene ricordarlo, almeno finché intendiamo usare la lavapiatti e far funzionare le fabbriche.