17-05-2006, 18:52
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#7
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Presidente del FIAT DUNA fun club
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Originariamente inviata da Guanaco
Se non sono andati i pannelli, figuriamoci le microturbine (..)
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ehhh si
Per analizzare le tendenze in atto è interessante considerare i due settori più dinamici nello scenario energetico a livello mondiale, l’eolico e il fotovoltaico, che hanno registrato un elevatissimo tasso di crescita medio annuo (oltre 30%) nell’ultimo decennio. Questo boom si è concentrato principalmente in 4 paesi. In termini di potenza installata, due terzi degli aerogeneratori sono infatti localizzati in Germania, Usa e Spagna, mentre due terzi degli impianti fotovoltaici si trovano in Giappone, Germania e Usa. Una crescita geograficamente privilegiata che sottolinea l’importanza che hanno avuto le politiche governative nello sviluppo di queste nuove tecnologie. È significativo in questo senso il fatto che gli Usa siano nella pattuglia di punta ma, malgrado la forza della loro economia, non detengano la leadership in nessuna delle due tecnologie.
Al contrario emerge nettamente il ruolo della Germania, il maggior produttore mondiale di energia eolica e stretto inseguitore del Giappone nel fotovoltaico. Ma soprattutto con una strategia di diffusione delle fonti rinnovabili radicale e chiara al contempo. L’obiettivo al 2050 è di produrre il 65% dell’elettricità e il 50% del calore con energia verde e altrettanto ambiziosi sono i targets fissati per il 2010 e il 2020. Per quanto riguarda l’energia eolica, che oggi soddisfa il 6% della domanda elettrica, l’obiettivo al 2025 è di coprire un quarto dei consumi elettrici.
Pesa certamente nella scelta di essere il paese paladino della sfida climatica (giocata in parallelo alla decisione di uscire dal nucleare) la sensibilità ecologica dei cittadini tedeschi, ma si intravede anche una accorta strategia di politica industriale. Dice il ministro dell’ambiente tedesco Trittin: "Solo i paesi capaci di generare la metà della propria energia con le fonti rinnovabili al 2050 potranno essere competitivi a livello internazionale. Per questo sono convinto che è meglio iniziare subito. In questo modo si può divenire leader tecnologici. In questo modo si può dominare il mercato". Molto chiaro il ragionamento, che punta al decollo di un settore che già conta su 130.000 addetti.
Un altro paese lungimirante è il Giappone che realizza 70.000 case solari l’anno e si è dato un obiettivo di 4.800 MW fotovoltaici al 2010 e di 52-82 TW nel 2030.
Una strategia che punti coraggiosamente sulle fonti rinnovabili è infine destinata ad avere anche vantaggi economici. Come messo in evidenza dalla Task Force sulle rinnovabili del G8, i costi di uno scenario solare sarebbero inferiori entro il 2030 rispetto a quelli di un trend convenzionale basato sui combustibili fossili.
Ecco dunque le ragioni della centralità delle energie pulite nella risposta alla sfida del clima e alla crisi del petrolio. Con tutto quello che ne deriva per le scelte degli ambientalisti.
di Gianni Silvestrini
tutti ciarlatani
come da titolo
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che emerita stronzata !!!
Ultima modifica di paolo b; 14-01-2007 a 11:59
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