Il mondiale della MotoGP si appresta a tornare in scena nel fine settimana dal 9 all' 11 Maggio sullo storico circuito Bugatti di Le Mans per il sesto appuntamento della stagione. Appena spentasi l'eco di un Gran Premio di Spagna da tutto esaurito, l'evento francese promette di assumere contorni epici, vista l'enorme passione del pubblico transalpino, per di più esaltato dalle recenti imprese dell'idolo di casa Fabio Quartararo. un entusiasmo ed una partecipazione che ormai faticano a vedersi negli appuntamenti italiani, per una serie di motivi la cui spiegazione porterebbe troppo lontano ed al di fuori del tema in oggetto. Tornando in argomento , e a dispetto di opinabili e muffite teorie, il ritorno in Europa non ha sortito grandi variazioni del quadro tecnico generale, del resto consolidato da tempo, pur con l'eccezione di qualche inattesa e piacevole sorpresa.
DUCATI - MARC SPRECA, ALEX RACCOGLIE IL TESTIMONE
Si potrebbe a questo punto parlare di 'fattori Marquez', invertendo l'ordine dei quali il risultato non cambia, visto che al nuovo ed inatteso errore di Marc ha prontamente posto rimedio Alex, capace di cogliere la prima, meritatissima affermazione in MotoGP della carriera. Un pilota giocoforza cresciuto all'ombra di un fratello dominante, nei fatti e nella considerazione comune, e che forse, proprio per questo, ha saputo costruirsi una scorza da autentico guerriero. A dirla tutta, in questo inizio di campionato il giovane Marquez sta mettendo in mostra una costanza di rendimento ed una solidità perfino superiori a quelle di un fratello spesso tradito dall'ansia di riprendersi velocemente quanto il destino gli ha sottratto negli ultimi anni. E' esercizio del tutto inutile e pure velleitario pretendere, da semplici terrestri, di trovare spiegazioni all'operato di sportivi dotati di un simile, immane talento. Ci si può limitare quindi a qualche semplice considerazione, senza pretesa di verità assoluta. Il primo errore stagionale di Marc Marquez è arrivato ad Austin, dove la sua vittoria era praticamente obbligata e data per scontata da qualsiasi pronostico. Il secondo svarione a Jerez, davanti ad un pubblico di casa straripante, e sulla stessa pista che, ormai cinque anni fa, aveva segnato l'inizio del suo calvario. Che si sia trattato di eccesso di confidenza, di furore agonistico, o di ansia di riprendersi quanto irrimediabilmente perduto, poco conta, ma un certo condizionamento mentale potrebbe aver pesato in entrambi i casi. Resta comunque oggettivo ed indiscutibile come, in condizioni normali, il Fenomeno continui a dimostrare una superiorità ed una sicurezza quasi irridenti, e senza le due battute a vuoto sarebbe da tempo in fuga solitaria in vetta alla classifica generale. Complice anche un sistema di punteggio poco premiante per le vittorie, ora è infatti il fratello Alex il primo della classe, e della situazione ha potuto approfittare anche Pecco Bagnaia, che vede il suo ritardo limitato a soli venti punti. Il torinese aveva professato grande fiducia alla vigilia del fine settimana spagnolo, un appuntamento che lo aveva visto vincitore nelle ultime tre edizioni. Un tracciato molto favorevole alla Ducati e congeniale alle proprie caratteristiche di guida, insomma il terreno di caccia ideale per provare ad invertire la tendenza. Alla prova dei fatti tuttavia, anche Jerez ha ripropostoil solito scenario , con Bagnaia telegato al terzo posto in entrambe le gare. Certo è arrivato qualche segnale positivo, in prova e nell'entusiasmante corpo a corpo con Marc Marquez nelle fasi iniziale, ma una volta perso il comando della corsa, il copione si è trascinato invariato fino al termine. Se le difficoltà contro Marc possono essere comprensibili, vista la caratura del pilota, certamente nessuno avrebbe mai immaginato un Bagnaia costretto a subire anche da Alex, che per di più è in sella ad una moto satellite. E nella gara lunga spagnola è arrivato lo schiaffone ad opera di Quartararo, rivelatosi pure lui imprendibile. La spegazione più logica sembra essere quella difficoltà di adattamento all'anteriore della GP24.5, un'intesa con il mezzo che Pecco e la sua squadra stanno rincorrendo dall'inizio del campionato. Marc Marquez è pilota certamente più istintivo, meno 'scientifico', se vogliamo, ed inoltre viene da una GP23 rispetto alla quale la nuova moto è comunque un enorme passo in avanti. Una conferma indiretta di una certa criticità di messa a punto della moto viene dalle difficoltà incontrate da Fabio Di Giannantonio, il terzo pilota a poter disporre della GP24.5. Addirittura, per il romano, una sessione di prove libere a Jerez buttata via per rivedere avancorsa e offset della forcella, modifiche fondamentali e che lasciano intendere quanto si sia ancora lontani dalla soluzione dei problemi. Il confronto interno con un Franco Morbidelli che dispone invece della collaudatissima GP24 parla chiaro, con il brasiliano di Roma che, al di là dello sfortunato fine settimana spagnolo, si conferma comunque con costanza nelle zone alte della classifica. Continua infine la crescita di Fermin Aldeguer, davvero impressionante per velocità ed efficacia anche a Jerez, ed in grado ormai di puntare addirittura al podio.
YAMAHA - RITORNO SUL PODIO, QUARTARARO DA ANTOLOGIA
La grande sorpresa di Jerez è senza dubbio rappresentata dalla casa di Iwata, tornata finalmente al rango di protagonista della categoria. Dopo tre primi appuntamenti stagionali non troppo convincenti, qualche segnale positivo era già emerso in Qatar, ma certo quanto visto in Spagna è andato ben oltre qualsiasi aspettativa. Una Pole Position strepitosa, consegnata alla storia grazie ad un giro da leggenda, ha rappresentato puro ossigeno, in tutti i sensi, per un Fabio Quartararo assolutamente fuori scala. Poter partire finalmente davanti a tutti, con la sua M1 a respirare aria libera ed a disegnare quelle traiettorie indispensabili per risultare efficace e veloce, è stata la chiave della prestazione. La lunga fuga al comando, la strenua difesa ed infine la resa ad un Alex Marquez forte di una Ducati ancora troppo superiore. A quel punto, ci si sarebbe aspettati il crollo, qualcosa di già visto troppe volte, ed invece 'El Diablo' ha resistito strenuamente al pressing di Bagnaia, cogliendo un secondo posto che vale oro, in termini di morale per il pilota e la squadra. Il premio per un lavoro lungo, condizionato da un progetto evidentemente ormai limitato nel potenziale, tanto che ad Iwata si pensa già al 2027, con il nuovo motore V4 ed il prototipo della nuova moto già in fase di avanzata sperimentazione. Nei test del lunedì è stata comunque portata in pista una versione evoluta del motore attuale, con qualche miglioramento sul fronte delle prestazioni massime, un propulsore che potrebbe debuttare in gara già nel Gran Premio di Francia. A Jerez Fabio Quartararo ha fatto una grande differenza sui compagni di marca, con Alex Rins comunque discreto mentre è mancata la conferma da parte di Jack Miller, sempre veloce ma rallentato da problemi tecnici, mentre era ancora assente Miguel Oliveira, la cui presenza a Le Mans non è ancora nota al momento in cui si scrivono queste note. Inutile dire che proprio in terra francese Fabio Quartararo e la Yamaha sono attesi ad una conferma, su un tracciato risultato sempre piuttosto congeniale alle caratteristiche della M1.
KTM - VINALES E' IL NUOVO RIFERIMENTO
Il 'caso' di Maverick Vinales e della KTM è la prova lampante di come, molto spesso, opinioni comuni e giudizi frettolosi sarebbero da evitare. L'abbamdono di Aprilia per passare alla casa austriaca, era sembrata ai più una mossa incomprensibile, se non addirittura un suicidio annunciato e dettato magari da mere valutazioni economiche. All'epoca la crisi di KTM ancora non era esplosa, e pure la scelta della casa di puntare sull'enigmatico e malmostoso 'Top Gun' spagnolo aveva suscitato non poche perplessità. Alla prova dei fatti invece, Vinales ha saputo mettersi al servizio della squadra, con umiltà e dedizione, forte di una maturità finalmente raggiunta e di una velocità che certo non è mai venuta meno. La straordinaria prestazione di Losail, per nulla sminuita dalla penalizzazione, è stata confermata in Spegna, sia pure con contorni meno eclatanti, ed ora Vinales è chiaramente il pilota su cui si punta a Mattighofen. Si è ormai capito come un Acosta velocissimo si, ma capriccioso, inconcludente e prossimo all'addio non possa rappresentare il futuro, e non è un caso che siano proprio i due piloti del Team Tech3 a far vedere le cose migliori. Certo Enea Bastianini è ancora ben lontano dalle prestazioni di Vinales, ma già lascia intravedere buone cose di cui è quasi il primo a sorprendersi, dunque è lecito pensare positivo. Brad Binder appare invece ormai plafonato nelle sue prestazioni, forse anche vittima di una moto che sta seguendo uno sviluppo tecnico poco adatto al funambolico stile di guida che lo caratterizza. Le Mans, un tracciato dalle spiccate caratteristiche 'Stop and Goì, potrebbe rappresentare un'altra ottima occasione per KTM, pur con le solite incognite legate alle condizioni meteo, che valgono comunque per tutti.
APRILIA - PERSA LA DIREZIONE, SI IMPONE UN RESET
Vero è che ci si trova ancora nella fase iniziale del campionato, ma intanto si sono corse cinque gare e a Noale il trend appare invariato, anzi sembra ormai puntare al ribasso. Tanta sfortuna certo, con il triplo infortunio e la forzata asenza di Martin, e sicuramente pesa la destabilizzazione legata alla perdita di figure chiave come quelle di Romano Albesiano, Antonio Jimenez ed Aleix Espargaro, ma il tempo del rammarico deve pur finire e serve girare pagina, affrontando al meglio il presente per non compromettere pure il futuro. Ci si ostina a voler riconoscere ad Aprilia il ruolo di seconda forza in campo, e questo di sicuro meriterebbero gli uomini del Reparto Corse, gente animata da capacità e passione non comuni. Ma un conto sono le illusioni ed i buoni auspici, altra cosa è la realtà oggettiva, quella espressa nei fine settimana sulle piste. I problemi sembrano essere sempre gli stessi,con grande difficoltà nello sfruttamento ideale degli pneumatici che condiziona la prestazione sul giro secco ed anche in gara. Ormai da anni la RS-GP viene descritta dai suoi piloti come un'arma efficacissima, ma forse troppo affilata per risultare anche equilibrata e sfruttabile al variare delle condizioni. Sta di fatto che un pilota di sicuro talento come Marco Bezzecchi pare ormai vittima di una situazione senza vie d'uscita, e sembra costretta a fare i conti con la realtà anche la buona vena del giapponese Ai Ogura. La verità è che il problema non sono i piloti, e che alcune prestazioni, maturate in circostanze favorevoli, hanno forse illuso sul reale potenziale del progetto. Il test di Jerez non ha visto presentare grandi novità da parte della casa di Noale, dunque al momento non sembra ci si possano aspettare grandi passi avanti, a partire proprio da Le Mans, che per le sue caratteristiche potrebbe rivelarsi un'altra trasferta difficile.
HONDA - PROGRESSI CONSOLIDATI, PROVATO IL NUOVO MOTORE
Pur in assenza di particolari acuti, il fine settimana spagnolo ha confermato il discreto livello raggiunto dalla casa di Tokyo, con i tre piloti di punta Zarco, Mir e Marini ormai capaci di affacciarsi stabilmente in top ten. Un progetto dunque profondamente rivisto e che pare aver finalmente raggiunto un buon equilibrio, pur mantenendo quache criticità quando si cerca di alzare ulteriormente il limite. Nei test del lunedì successivo al Gran Premio, è stato finalmente messo alla prova il nuovo motore, giudicato positivamente ma il cui impiego in gara ancora non è stato definito. Le Concessioni di cui godono le case giapponesi permettono comunque l'introduzione di tre evoluzioni di motore nel corso della stagione, dunque molto ptobabile che a Le Mans il nuovo propulsore possa essere portato in gara almeno da Takaaki Nakagami, presente in Francia come wild card
IL CIRCUITO BUGATTI DI LE MANS
Inutile dire che Le Mans rappresenta da sempre un capitolo fondamentale nella storia del motorsport tanto in campo automobilistico che motociclistico. Il circuito permanente della Sarthe fu teatro del primo gran premio motociclistico già nel 1969 ma è diventato una tappa stabile del mondiale della massima categoria a partire dal 2000. Nella configurazione attuale la pista è lunga 4185 metri, larga 13, si percorre in senso orario e comprende 13 curve, 9 a destra e 4 a sinistra. Il rettilineo del traguardo è lungo meno di 700 metri, si tratta quindi di un tracciato breve e tormentato che premia soprattutto l'agilità ed il buon bilanciamento della ciclistica. Le continue staccate e ripartenze tendono inoltre a spezzare il ritmo rendendo la guida impegnativa e faticosa.
I piloti transitano sul breve rettilineo del traguardo raggiungendo una velocità massima di circa 300 orari e si trovano subito ad affrontare quello che è il punto più difficile e spettacolare della pista. Il rettilineo infatti piega verso destra trasformandosi in un velocissimo curvone che si affronta pelando il gas per poi iniziare una difficile staccata ad alta velocità con la moto ancora in piega. Si percorrono così le curve 1 e 2 che di fatto si raccordano andando a formare la curva Dunlop, una destra a chiudere che porta alla prima esse costituita dalle Curve 3 e 4 che si percorrono in seconda marcia. In uscita breve allungo con la pista che piega a sinistra portando verso le curve de La Chapelle, una doppia svolta a destra da percorrere sempre in seconda col gas puntato. Segue un nuovo breve allungo che porta alla curva 7, una sinistra a tornare, sempre da seconda cui segue una nuova accelerazione a moto inclinata per arrivare alla curva denominata Garage Vert. E' questo un lento tornante a destra cui segue un attimo di respiro rappresentato dal rettilineo che conduce alla Chemin Aux Boeufs, una sinistra/destra da affrontare in terza per portarsi verso il tratto finale della pista. La 11 e la 12 sono due curve rispettivamente a destra e a sinistra quasi a 90 gradi, da seconda, che portano i piloti verso il doppio rampino a destra da prima marcia che precede il rettilineo del traguardo.
Difficile indicare una moto chiaramente favorita perchè la particolarità del circuito premia caratteristiche di volta in volta diverse. Da non sottovalutare poi l'incognita meteo, sempre piuttosto variabile da queste parti.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW M1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=XrcukK6veBA
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ORARI TV
Il Gran Premio di Francia sarà trasmesso in diretta da SKY ed in differita da TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdì 9 maggio
08:30-08:45 MotoE Prove Libere 1
09:00-09:35 Moto3 Prove Libere 1
09:50-10:30 Moto2 Prove Libere 1
10:45-11:30 MotoGP Prove Libere 1
12:25-12:40 MotoE Prove Libere 2
13:15-13:50 Moto3 Prove 1
14:05-14:45 Moto2 Prove 1
15:00-16:00 MotoGP Prove
16:15-16:25 MotoE Q1
16:35-16:45 MotoE Q2
Sabato 10 maggio
08:40-09:10 Moto3 Prove 2
09:25-09:55 Moto2 Prove 2
10:10-10:40 MotoGP Prove Libere 2
10:50-11:05 MotoGP Q1
11:15-11:30 MotoGP Q2
12:15 MotoE Gara-1
12:50-13:05 Moto3 Q1
13:15-13:30 Moto3 Q2
13:45-14:00 Moto2 Q1
14:10-14:25 Moto2 Q2
15:00 MotoGP Sprint 13 giri
16:10 MotoE Gara-2
Domenica 11 maggio
09:40-09:50 MotoGP Warm-Up
11:00 Moto3 Gara
12:15 Moto2 Gara
14:00 MotoGP Gara
Programmazione TV8
Sabato 10 maggio
Diretta qualifiche di tutte le classi e della Sprint Race MotoGP (vedi orari sopra)
Domenica 1 maggio
In attesa di comunicazione
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2025
2 marzo 2025 Thailand Thailandia, Buriram
16 marzo 2025 Argentina Argentina, Termas de Rio Hondo
30 marzo 2025 United States Stati Uniti, Austin
13 aprile 2025 Qatar Qatar, Lusail International Circuit
27 aprile 2025 Spain Spagna, Jerez
11 maggio 2025 France Francia, Le Mans
25 maggio 2025 United Kingdom Gran Bretagna, Silverstone
8 giugno 2025 Spain Aragon, Motorland Aragon
22 giugno 2025 Italy Italia, Mugello
29 giugno 2025 Netherlands Olanda, Assen
13 luglio 2025 Germany Germania, Sachsenring
20 luglio 2025 Czech Pierangelo Repanatiublic Repubblica Ceca, Brno
17 agosto 2025 Austria Austria, Red Bull Ring
24 agosto 2025 Hungary Ungheria, Batalon Park
7 settembre 2025 Spain Catalogna, Barcelona
14 settembre 2025 San Marino San Marino, Misano
28 settembre 2025 Japan Giappone, Motegi
5 ottobre 2025 Indonesia Indonesia, Mandalika
19 ottobre 2025 Australia Australia, Philip Island
26 ottobre 2025 Malaysia Malesia, Sepang
9 novembre 2025 Portugal Portogallo, Portimão
16 novembre 2025 Spain Comunità Valenciana, Valencia
CLASSIFICA GENERALE MOTOGP DOPO CINQUE PROVE
Alex Marquez Ducati 140
2 Marc Marquez Ducati 139
3 Francesco Bagnaia Ducati 120
4 Franco Morbidelli Ducati 84
5 Fabio Di Giannantonio Ducati 63
6 Fabio Quartararo Yamaha 50
7 Johann Zarco Honda 43
8 Ai Ogura Aprilia 37
9 Marco Bezzecchi Aprilia 35
10 Pedro Acosta KTM 33
11 Luca Marini Honda 32
12 Brad Binder KTM 32
13 Enea Bastianini KTM 29
14 Fermin Aldeguer Ducati 25
15 Maverick Viñales KTMa 24
16 Jack Miller Yamaha 19
17 Alex Rins Yamaha 17
18 Joan Mir Honda 11
19 Raul Fernandez Aprilia 5
20 Augusto Fernandez Yamaha 3
21 Miguel Oliveira Yamaha 2
22 Aleix Espargarò Honda 2
23 Lorenzo Savadori Aprilia 1
24 Somkiat Chantra Honda 0
25 Jorge Martin Aprilia 0