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Originariamente inviata da RedBrik
dai suvvia.
Non prendiamoci per i fondelli.
L'argomento economico non ha quasi mai senso.
L'argomento economico non ha basi razionali. Insisterci sopra secondo me non porterà da nessuna parte se questo è l'unico argomento che i nostri amici possessori di Euro 1/2 hanno.
HA molto più senso ragionare sui numeri e dimostrare che blocco di Euro 1/2 ottiene una quasi nulla riduzione delle emissioni, a fronte di una limitazione di un diritto del singolo che, in generale, andrebbe solo limitato quando c'è un senso, che qui numericamente difficilmente si vede.
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io di moto di età euro2 tenute bene, parcheggiate e circolanti in giro per Milano, ne vedo tante, percentualmente più che a Roma (in termini assoluti Roma fa "motocicli" quanto credo la somma delle prime cinque inseguitrici in Europa).
Riesco perfettamente a immedesimarmi nella persona che ha quella moto lì, vuole una moto, ha soldi per una sola assicurazione (e box/garage, se deve pagarlo), può liberarsene e prendere uno sputer di guano nuovo a costo totale vicino a zero, ma gli se ne va un pezzo di cuore. Ripeto, non credo sia colpa tua, ma da ogni frase trasudi privilegio, mi ricordi quei positivisti di fine 800, sbertucciati da Gramsci nei Quaderni, che decantavano la pelle spessa sotto ai piedi delle "razze colorate" che metteva ben in evidenza come fossero adatte a certe fatiche che ad altri avrebbero provocato malattia e morte.
Comunque l'argomento che hanno è che il beneficio è pressoché nullo, e lo sai, e il sacrificio tutt'altro che nullo. La nevrosi del nostro tempo di "percezioni": l'obbligo legale a "fare qualcosa", sia mai l'obbligo legale a fare "qualcosa di utile". E' propaganda pura fin dalle origini, propaganda per l'inutile fatta sulla pelle della "gente normale".
(Non c'entra col blocco, ma poi non stupirti che ti suchi i Donald e le Marine, perché a un certo punto lì si va a finire.)
Oltretutto sai bene che la ricerca empirica dimostra che le scelte d'acquisto sono sovente irrazionali e non orientate a una visione intertemporale, soprattutto quando le spese sono minute, prese una per una. Quindi la macchina "che ce l'abbiamo già", magari per arrivare a un parcheggio d'interscambio e non direttamente in centro città, è la prima scelta di sostituzione perché la gente, e in particolare quella meno abbiente, tende ad avere l'allergia all'attualizzazione e a sopravvalutare gli oneri economici da versare in anticipo rispetto a quelli sparpagliati nel tempo.
Ovviamente i "comodi" che vanno limati per primi sono quelli che danno i risultati più significativi, che è quello che non succede mai.