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Originariamente inviata da stac
In base a dati di inquinamento effettivi, si mettono in atto misure del tutto inutili,
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Esatto.
Secondo i dati emersi da uno studio della Società Italiana di Medicina Ambientale (report SIMA 2025), in Italia il traffico veicolare contribuisce a:
- emissioni totali di gas serra nella misura del 23%
- emissioni di ossidi di azoto per circa il 50%
- emissioni di particolato per circa il 13%
La ripartizione delle emissioni per veicolo, secondo l'Ag. Europea dell’Ambiente, vede le auto responsabili del 60,6%, mentre i motoveicoli sono responsabili solo dell’
1,3%.
A Milano, secondo i dati ACI di ottobre 2024, risultano circolanti circa 193.000 motocicli, dei quali 71.000 circa appartenenti alle classi Euro 0, 1 e 2, pari al
37% dell’intero parco moto circolante.
Significa che se i motocicli sono responsabili in ridotta percentuale (1,3%) delle emissioni inquinanti (v. sopra), con un rapido e agevole calcolo proporzionale si dimostra che a Milano le moto euro 0, 1 e 2 (
il 37% dell’1,3% totale) emettono soltanto:
- lo 0,11% delle emissioni totali di gas serra (auto= 13,9%)
- lo 0,24% delle emissioni totali di ossidi di azoto (auto= 30,3%)
- lo 0,06% delle emissioni totali di particolato (auto= 7,8%)
Questo dimostra che uno stop alla circolazione di queste tre categorie di motocicli sarebbe solo un “provvedimento ideologico di facciata”, assolutamente irrilevante per la riduzione dell’inquinamento. Mentre rappresenterebbe sia un aggravio consistente per le fasce sociali deboli costrette a cambiare motociclo, sia un rischio di congestione maggiore del traffico per il probabile impiego alternativo di automobili al posto dei motocicli.