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Originariamente inviata da R90S
Il divieto andrà a colpire gli euro zero, uno e due quattro tempi, che comprendono anche moto e scooter relativamente recenti, che "non puzzano" e che in buona parte sono il mezzo che permette a molti cittadini di recarsi ogni giorno al lavoro congestionando e inquinando MOLTO meno di una macchina.
Non cadete nell'errore un po' classista che questa sia una protesta dei "collezionisti e degli appassionati di vecchie moto" perché non è per nulla così'.
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Aggiungerei che nessuno che possa scegliere viene dalla provincia in moto su base di pendolarismo quotidiano, perché è anti-economico. Chi lo fa, evidentemente avrebbe dal mezzo di trasporto pubblico aggravi sui suoi tempi di vita e di organizzazione degli spostamenti per impegni lavorativi e personal-familiari. Senza dimenticare i frequenti scioperi e i non rarissimi guasti.
Comunque è incredibile che si parli ancora di questa misura, quando la cartina tornasole del periodo lockdown diede tutti i chiarimenti possibili e immaginabili sulla scarsa incidenza del traffico veicolare complessivo allo stato comatoso dell'aria milanese. Già dai primi pruriti formigoniani (la tiritera cominciò lì) era chiaro (lo studio migliore all'epoca era della università di Genova se ben ricordo) che il contributo dei motocicli a quattro tempi agli inquinanti più rilevanti per Milano, fondamentalmente le micropolveri, era scarsissimo in senso assoluto e negativo se si fosse tenuto conto del trade-off con altri veicoli a motore. Del resto non c'era neanche una chiara differenziazioni tra classi "euro" perché per la grandissima parte i parametri su cui erano determinate non tenevano conto di quegli agenti inquinanti lì.
Oltretutto nel caso dell'euro 3 al 2028, che nella follia generale è forse la punta estrema, i parametri propriamente legati a tutti gli inquinanti rispetto alla euro4 sono risibili, ed ancor più lo sono nel passaggio da 4 a 5, sempre per i motocicli.
Firmato entrambi, ovviamente. Le firme mi sembrano poche però.