La morale è sempre quella, ovvero che nessuno è bravo a 360 gradi come i tedeschi (Bmw e Vw per Ducati): prodotti, rete, innovazione, marketing, finanziamenti, usato, gestione dell'immagine e quant'altro.
Gli altri vorrebbero fare bene come loro, soprattutto nei segmenti più remunerativi, ma la verità è che non ne sono capaci (per cultura d'impresa, per carattere, perché non sono abituati a farlo).
Si è già visto con l'auto e, molto più in piccolo, accade anche con le moto.
Questo è l'unico dato di verità, al di là del singolo prodotto o della singola iniziativa più o meno riuscita (cosa che può accadere a chiunque).
Le difficoltà che incontrano oggi i tedeschi nell'auto sembrerebbero smentire questa visone germano-centrica della questione ma consideriamo che sono almeno cinquant'anni che sbagliano poco e nulla. Forse non hanno visto i cambiamenti epocali che ci troviamo ad affrontare (come d'altronde tutti i costruttori tradizionali) ma sta di fatto che fino ad oggi hanno fatto meglio di tutti. Diciamo che la strategia non è il pezzo forte dei tedeschi ma hanno dimostrato più e più volte di poter molto ben compensare con la tenacia e l'organizzazione.
Ktm, come tutti gli altri competitor, probabilmente ha cercato di mettersi sullo stesso livello in troppo poco tempo ...errore che hanno già fatto tutti gli altri. Il successo dei costruttori tedeschi viene da almeno mezzo secolo di lavoro ben pianificato e sviluppato con la caparbietà che contraddistingue quella gente.
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