GIORNO 3 – 294 km in moto
L’idea di partenza era visitare il luogo forse più suggestivo dell’Algarve, la grotta marina chiamata
Algar de Benagil e le altre cavità vicine.
Partiamo con comodo e dopo una trentina di chilometri ci fermiamo nei pressi della minuscola spiaggia di Benagil per capire la situazione. L’idea, dicevo, era quella di fare un’escursione in barca di un’ora e tre quarti che prevedeva la visita di varie grotte tra qui quella sopra citata, la più famosa.
Il costo, di 35 euro a testa, l’avremmo pagato volentieri. Purtroppo le condizioni dell’oceano erano proibitive, con onde tali da impedire l’ingresso in acqua delle piccole barchette utilizzate per l’escursione. Niente da fare. Un cartello avvisava dell’impossibilità, pertanto ci dobbiamo accontentare di una foto di altri.
Per chi fosse più fortunato, segnalo che il parcheggio, anche per le moto, dista circa mezzo chilometro dal luogo dell’imbarco al termine di una ripida salita.
Altro non ci resta che proseguire, alla volta della
Estrada National N2, come dicevo, la più famosa del Portogallo, dopo aver visto Portimao da lontano.
Al riguardo dico subito che potrebbe apparire a prima vista monotona, perché in effetti non fa una curva nemmeno a pagarla oro e fila diritta per centinaia di chilometri tagliando il paese nel mezzo da sud a nord come una stecca di biliardo.
Ma è una strada prettamente turistica, quindi scartata dal traffico locale, che preferisce la parallela autostrada. Ed è questo che la rende straordinaria, perché si guida rilassati, senza camion da sorpassare e ingorghi fastidiosi.
Lungo il tragitto non si attraversano paesi, che rimangono sempre ai margini. Rarissimi sono di benzinai e i ristoranti su questa famosa strada. Alla bisogna occorre uscire, entrare nei villaggi (che se ne stanno defilati ai margini) e cercarli.
Il paesaggio è quello della campagna di periferia, semideserta e minimal. Si guida per ore tra i campi coltivati in mezza collina, fuori dalle balle. A me è piaciuta e non mi sono annoiato.
Ma la vera perla di questa giornata è
Brotas, minuscolo villaggio sulla N2. Un gioiello che non si dimentica facilmente. Quei pochi fortunati che desiderano fermarsi qui hanno solo un’opzione le Casas de Romaria.
Si tratta di una specie di albergo diffuso. In pratica nella parte vecchia del paese, costituita da un vicolo selciato con una chiesetta alla fine, ci stanno una serie di pittoresche casette intonacate di bianco che vengono affittate. Ce ne sono di tutte le misure e tipologie. A noi, per solo 100 euro, è capitata una casa di tre piani, con tre camere da letto e ampio terrazzo. Una meraviglia.
Per la cena non c’è scelta: tutti finiscono al Ristorante O Poço (che significa
“Al Pozzo”) nella parte nuova del paese, vicino alle scuole, dove si mancia, con soddisfazione, cucina impegnativa e tradizionale.
Quasi dimenticavo, al momento della consegna delle chiavi della casa scelta, una gentile signora ci ha dato anche le chiavi della “Confraternita dell’Acqua”: si tratta di due piscine circolari a disposizione della comunità (e dei turisti) senza limite di orario. In pratica apri, fai il bagno e, quando hai finito, richiudi. Tutto in posizione sopraelevata e panoramica sul pittoresco villaggio. Cosa chiedere di più?
GIORNO 4 – 258 km in moto
Riprendiamo la N2, che in questo rush finale sale leggermente in quota e ci concede qualche bella curva.
Arriviamo così nella zona degli
Aldeias do Xisto punteggiata da piccoli villaggi costruiti usando pietra locale (scisti – da cui il nome - e ardesia). L’ambiente è quello della media montagna, in mezzo ai boschi, devo dire molto bello.
Il primo villaggio, e forse il più famoso è
Talasnal, che raggiungiamo dopo un toboga, in parte sterrato, di curve strette tra la foresta. Si tratta di un pugno di case perfettamente conservate con una taverna. Girovagando per i suoi suggestivi vicoli ci siamo resi conto che le case vengono affittate anche solo per una notte. Dormire qui sarebbe una magia unica e preziosa, ma dobbiamo purtroppo proseguire.
Meno di dieci chilometri ci separano dal secondo villagio,
Candal, che se ne sta appollaiato sul fianco ripido del monte. Risalendo i suoi vicoli mi rendo conto che chi vive o si ferma qui per una notte deve sobbarcarsi la salita a piedi, magari con i bagagli, perché i passaggi sono larghi un metro e pieni di scale.
Infine facciamo una lunga sosta a
Lousã, il terzo e ultimo villaggio tra quelli che abbiamo scelto, pur essendo in realtà molti di più.
A dirla tutta, non si tratta di un vero e proprio villaggio: c’è un castello (visitabile quando aperto, non sempre), una piscina naturale – o meglio una Praia Fluvial - dove si può fare il bagno e una serie di tre chiesette nascoste nel bosco (
Santuário de Nossa Senhora da Piedade). Qui ci fermiamo più a lungo, perché almeno un tuffo ci vuole.
E anche una visita alle suggestive chiesette raggiungibili per un sentiero e scalette scavate nella roccia. Davvero notevole.
Lasciamo gli Aldeias do Xisto, scendiamo in una valle e ci dirigiamo verso nord-est fino a
Coja, un sonnacchioso paesello sulla sponda del fiume.
Anche qui siamo ospitati in una bella casa che dà proprio sulla piazza principale, la Casa do Pelourinho, accogliente e ben fornita.
La giornata si chiude con una soddisfacente cena nel miglior ristorante del paese.
Continua...