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Esportavano in Nordafrica o nell'Est europeo auto di grossa cilindrata rubate, alle quali falsificavano i telai o applicavano altre targhe. Con la denuncia alla Procura della Repubblica di Milano di 18 persone, tra italiani, slavi e nordafricani, che dovranno rispondere di riciclaggio, ricettazione, simulazione di reato e appropriazione indebita, è stata stroncata questa attività illegale, al termine di tre anni di indagini, dagli agenti del commissariato di polizia di Fiumicino, in collaborazione con la squadra di Pg del compartimento di polizia stradale del Lazio e dell'Interpol. Due i sistemi utilizzati: nella prima, le auto venivano noleggiate e poi affidate a corrieri che, senza riconsegnarle, le esportavano per poi, a destinazione, denunciarne il furto oppure, venivano esportate vetture rubate in garage o in strada, falsificando i telai o applicando altre targhe.

L'indagine è scattata dopo la denuncia di un romano in vacanza a Fregene, alla quale era stata rubata l'auto, poi individuata ad un valico di frontiera. Gli inquirenti sono riusciti a recuperare diverse vetture, in collaborazione con gli uffici di polizia di frontiera, ai porti di Genova e Trapani, pronte ad essere imbarcate per il Nord Africa, e in quello di Ancona, dal quale erano dirette per l'Est europeo. Sono state scoperte due basi, una a Castelvolturno, in provincia di Caserta, dove sono stati trovati documenti di macchine rubate e libretti o carte di circolazione in bianco, occorrente per ribattere i telai; un'altra a Roma, un'autorimessa nel quartiere Tuscolano, dove sono state trovate macchine già ripulite o pronte per la ribattuta dei telai, tra le quali una con targa diplomatica sottratta ad un esponente di un'ambasciata a Roma. A seconda degli stratagemmi utilizzati, venivano differenziati i prezzi per la vendita delle auto una volta giunti a destinazione o agli stessi corrieri.

da Kataweb Motori