Aumentano in maniera inversamente proporzionale alla capacità di spesa dell'utente. Quindi bisogna andare a vedere lo spaccato delle vendite per zona. Faccio un esempio che con le moto non c'entra ma la cui dinamica è pressoché sovrapponibile: due anni fa il marchiatore (termine non scelto a caso) di smartphone Wiko ha chiuso battenti, nel decennio precedente (circa) era riuscito a ricavarsi una quota vicino al 4% nel mercato italiano:
https://www.infodata.ilsole24ore.com...?uuid=VxO4svaT
Poi Tinno ha deciso di chiudere ed ha spinto su altri marchi della sua galassia.
In Europa (mediterranea) era arrivato a punte del 6, per capire, dietro un mostro sacro come Xiaomi ma comunque lontano dal duopolio Mela-Samsung.
Come ha fatto? Presidiando una fascia bassa, 50-150 dove avevi poca scelta, scarso design e tecnologia. In Italia, per circa un lustro, il market share di Wiko si era attestato sul 40% in Sicilia e Campania.
Ecco, Benelli ha fatto questo, ha vestito bene un "catrame" vendendo il sogno bagnato della moto grossa a prezzo irrisorio, ci sono riusciti e mi tolgo il cappello davanti a loro.
Hanno democratizzato il lusso, e lo hanno giocoforza fatto nella sua accezione quantitativa. Lusso democratico era il payoff di Wiko.
Vivo a Bologna ma frequento spesso Catania, la mia città natale. A Bologna se ne vede qualcuno, a Catania una moto 'grossa' su due è un trk. Senza dati alla mano, solo guardando un po' attorno.