15/10/22 – Venerdì
Stamattina lascio Bardia ed inizio a dirigermi verso Baglung, da cui parte la strada per Jomson e Muktinat nella regione del Mustang. La strada è stata finalmente riaperta. Però invece di fare il percorso d’andata decido di attraversare il Nepal dalla regione n°5, il Gandaki e Bagmati. Dopo Pyutan sono tutte stradine senza nome…già, quelle lungo le quali talvolta pensi che Google Maps si sbagli. Sono comunque 460 km e quindi mi ci vorranno come minimo 2 giorni… Alla fine , dopo alcuni errori di percorrenza, ne percorrerò 495, come potete vedere dal grafico: tenete anche conto che il paese in cui ho dormito durante questi 2 giorni è Machhi. Per trovarlo su Google Maps ho dovuto digitare il nome dell’hotel Jaljala Hotel and Lodge + Machhi
Prima alcuni scatti del lodge: Eco Lodge nel vero senso della parola. Pannelli solari, purificatori per l’acqua e coltivazione biologica dei loro prodotti.
La famiglia al completo
Il papà mi segna la fronte: porta fortuna
In effetti potrebbe servirmi un pizzico di buona sorte
Questa è l’entrata che dalla H01 porta a Takhudwara
Non sono riuscito a capire il motivo di questa riunione di donne
Incontro gli addetti alla manutenzione stradale
Li vedete quei contenitori metallici pieni di cemento con cui stanno costruendo il bordo stradale ? Vengono riempiti e poi le donne, caricandoli sulla testa li portano agli stradini. Il capo cantiere mi spiega che tutti sono impiegati del governo e lavorano 6 giorni la settimana per 8 ore.
Ora sento di dover esprimere una mia opinione personale su certi discorsi che ho sentito e risentito sul Nepal, il Laos ed altre parti dell’Asia. Premetto, hce, come disse una volta un generale dell’esercito degli Stati Uniti “ Le opinioni sono come il buco del culo: ognuno ha la propria”. Questa è la mia. Il ritornello “Sono un popolo povero, ma felice, col sorriso sempre sullle labbra e negli occhi”. Che alla sera, dopo aver portato avanti e indietro sulla testa contenitori di cemento per 8 ore, aver preparato da mangiare, controllato i bambini, queste donne nepalesi sorridano durante la cena ci può stare. Che scherzino assieme a tutta la famiglia, va bene. Però non penso proprio che siano “felici” di quel tipo di vita. Non che il marito, che magari ha spinto l’aratro trainato dal bue, dal sorgere del sole al suo tramontare, sia in uno stato d’animo diverso. Poi forse alcuni decenni fa erano magari all’oscuro della vita negli altri paesi. Adesso, però, anche negli sperduti paesini delle zone più remote, le case hanno il tetto di lamiera, ma si possono vedere le parabole delle antenne. Credo siano perfettamente a conoscenza di non essere in condizioni di vita agiate. Del resto, se ci pensate, i lavoratori del Nepal, del Bangla Desh ecc.. di cui tanto si è parlato in occasione dei Mondiali del Qatar ( giusto il periodo della competizione) partono allettati da stipendi da 300$ al mese. I bambini del laos famosi per il loro gioioso “Hellò hellò” che rivolgono continuamente ai turisti che li immortalano nei loro scatti. Basterebbe rimanere (come ho fatto io in Laos) una mezz’ora vicino ad un gruppo di abitazioni. Vedreste le mamme che insegnano ai bambini di 3 anni a pronunciare “Hellò, hellò”: chiudo qui la mia opinione, accetto e rispetto quelle degli altri.
Ora di pranzo e sosto a Pyuthan
Da qui abbandono la H01
Perfetto posto per ristoro e siesta
[YT]https://www.youtube.com/watch?v=qMASE5lHAxg[/YT]