Sì ma a naso ci dev’essere qualcosa che non è contemplato in queste formule e che rende la larghezza della superficie di contatto rilevante, perché altrimenti non si spiega come mai, ad esempio, certe auto molto potenti montino pneumatici più larghi di macchine meno potenti e spesso sono differenziati tra anteriore e posteriore con una maggior larghezza al posteriore (come nelle moto) per avere più trazione e poter scaricare meglio la potenza al suolo, e lo stesso succede per le moto, oltre una certa potenza invece di 180 montano 190 o addirittura 200.
Inoltre in pista si usano pressioni sensibilmente inferiori, in particolare al posteriore, proprio per aumentare l’area di contatto e avere più grip e soprattutto più trazione
In questo articolo
https://www.tyrereviews.com/Article/...wide-tyres.htm
le differenze sono poco eclatanti ma ci sono: su asciutto il tempo migliore viene ottenuto con la combinazione ant-post di pneumatici più larghi.
Un altro articolo recente dove tra le righe si intuisce che una maggior impronta produca più grip è questo:
https://www.moto.it/accessori/contir...-con-brio.html
Scendendo di pressione, e quindi aumentando l’impronta a terra, il posteriore che prima scivolava aumenta le performance
Sono appassionato di fisica e spesso mi aiuta a trovare la spiegazione di molte cose, ma in questo caso la conclusione che sembra derivare dalla formula dell’attrito radente mi confonde…
Mettiamo pure che io non guido praticamente mai “al limite di aderenza”, ma ciò che succede prima di tale limite cerco di “analizzarlo” con le sensazioni di ricevo dalla guida.
Le sensazioni ovviamente non sono uno strumento scientifico attendibile al 100% come i rilevamenti, e possono magari portare a conclusioni falsate, ed inoltre entra in gioco la soggettività… ma le mie sensazioni hanno sempre deposto per il fatto che +impronta=+grip
Tapatalk