L’enduro estremo è nato, qualche anno or sono, per la necessità di dare più possibilità al pubblico (e di conseguenza ai media) di seguire la gara. Per spettacolarizzarlo e differenziarlo rispetto al cross, (il trial c'entra come le pastiglie e le supposte come direbbe V.D.S.), è stata scelta questa direzione. Quindi Erzberg, Romaniacs, Roof of Africa ecc.
Cosa impossibile con l’enduro tradizionale il quale, come noto, prevede, in circuito (e dunque fruibile sia dal pubblico che dai media) solo le speciali fettucciate. Le quali sono, alla fine della fiera, cross test senza la parte migliore: i salti. Ergo noiose per i più e soprattutto per chi vuole metterci soldi per averne un ritorno mediatico.
Le linee, sebbene avvincenti per la componente velocità sono, in genere, cacciate a casa di Dio e quindi poco seguite.
Il non essere televisivo è sempre stato il problema dell' enduro.
Un campione mondiale enduro incassa in totale fra sponsor-ingaggio-altro una frazione di quello che mette in saccoccia l' omologo crossista o, ma siamo fuori dal sistema solare, motogp.
Di conseguenza si è fatta di necessità virtù. Il pubblico sembra apprezzare questa formula con soddisfazione di tutte le parti in causa.
Finché il ferro è caldo conviene batterlo.
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Neanderthal della Val Seriana
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