Video ben fatto, divertente (il paragone tra fisica e politica è fantastico) e pieno di cose vere, ma il ragazzo si è innamorato un po' troppo dell'idea senza considerarne tutti gli aspetti. Semplicemente, ci sono casi in cui inclinare il busto verso l'esterno conviene e altri in cui non conviene, come del resto accade con qualsiasi altro aspetto della guida in moto.
A parità di condizioni,
i parametri su cui influisce la posizione del busto in curva sono questi:
- rotazione dello sterzo (più si usa il busto, minore è l'azione necessaria sullo sterzo per curvare)
- inclinazione della moto (più il busto è inclinato all'interno, più la moto rimane vicina alla verticale)
- altezza della sella (più il busto è inclinato all'interno, più la sella rimane alta)
- raggio di sterzata (più il busto è inclinato all'interno, più il raggio di sterzata aumenta)
- quantità del battistrada a terra (più il busto è inclinato all'interno, maggiore è l'impronta a terra degli pneumatici)
- qualità del battistrada a terra (dipende dal tipo di gomma: stradali e tassellate hanno caratteristiche assai diverse tra loro).
Alla luce di questi fatti,
quando conviene buttarsi verso l'esterno?
- Quando si fanno inversioni a U o in generale curve molto strette, per ridurre il raggio di sterzata.
- Quando si guida una moto alta, stretta e con gomme tassellate (cross, enduro) su fondi a scarsa aderenza, perché è più facile appoggiare il piede a terra per controllare l'eventuale derapata e non si rischia di toccare qualcosa a terra, vista la snellezza della moto. Questo è possibile grazie alle gomme da fuoristrada, che hanno tasselli anche vicino al margine, mentre con gomme stradali la situazione peggiora.
Quando invece conviene buttarsi verso l'interno?- Nella guida veloce (cioè con forti inclinazioni in curva), per evitare il rischio che la moto tocchi terra, per avere più gomma a terra e per ridurre o azzerare l'azione sullo sterzo (sottrae aderenza utile).
- Quando si guida una moto non da cross su fondi a bassa aderenza, per ridurre o azzerare l'azione sullo sterzo (sottrae aderenza utile) e avere a terra la parte centrale del battistrada, quella più profonda e ricca di scanalature (particolarmente utile su asfalto bagnato).
In tutti gli altri casi, qualuque cosa si faccia, non si combinano grossi danni.
E che dire della guida su asfalto in stile motard?
Questa guida può essere efficace, in particolare con moto strette, che non toccano terra facilmente, ma solo se non si sviluppano elevati livelli di forza centrifuga (cioè non si deve inclinare tanto il sistema moto+pilota).
Con bassa centrifuga, la maggior inclinazione della moto consente una maggior maneggevolezza (il raggio di sterzata si riduce) e con gomme bimescola c'è l'ulteriore vantaggio di usare tutta la parte laterale del battistrada, quella con maggior aderenza.
All'aumentare della forza centrifuga, invece, la necessità di mantenere sufficiente gomma a terra impone comunque di inclinare il busto verso l'interno, e non a caso questo e proprio ciò che avviene anche nelle gare motard quando si affrontano curve veloci.