Ducati usava i motori ad aria per avere una spinta muscolosissima ai regimi corrispondenti ai transitori di velocità più usati in strada, che era assolutamente satanica. Usava i CC, valvolone e fasature da tutto e subito, e si diceva che non andavano bene, che bisognava usare tanto il cambio. Bisognava usare tanto il cambio se si era dei chiodi che in curva non vanno avanti nemmeno in**lati.
Oggi fa il testastretta 11° 939 che riesce a emulare un'analoga capacità di "far metri" ma con il triplo dei giri utili, e non se lo chi4va nessuno, anche se a parità di BUON manico su un misto di carattere appenninico (curve vicine, non velocissime, pendenze non tragiche) si mangia il 1200/1260 perché mette giù tutto ciò che ha, mentre col "grande" si taglia e si sporca più facilmente la linea nel lento.
Kawasaki fa un 1050 che è un portento in questo ambito, e pure quello il mercato se lo c4ga a stento.
Secondo me tutta sta voglia di efficacia nel pubblico non c'è
Oggi la gente non compra qualità, perché la qualità di un oggetto poi bisogna accompagnarla con la propria;compra ESPERIENZE, parola che toglierei per legge dal dizionario, perché è diventato il surrogato o proxy affinché tutti quelli che non sanno fare una cosa, anziché impararla, "si sentano come" se la sapessero fare.
Quindi i motori "fun" sono quelli che danno la "sensazione di spingere" e di solito la danno con una erogazione disordinata, dei rapporti sbagliati, dei forcelloni sbagliati, eccetera.
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本田 シービーアール1000アールアール ファイアーブレード
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