Quando ho saputo dell’incidente ho pensato “Ecco un altro che si affidava al culo e stavolta il culo lo ha mollato”... adesso che so di più della dinamica mi spiace di averlo fatto (e mi spiace tantissimo per il povero ragazzo!), ma credo di essere in parte scusato dal fatto che molto spesso è proprio così: troppi “riders” si affidano alla fortuna, da quello che vedo io stesso e che sento raccontare (a volte con malcelato orgoglio) nei punti di ritrovo troppe volte su strada alcuni guidano senza tenersi un margine di sicurezza accettabile.
Quasi sempre è gente che in moto ci sa andare, ma proprio per questo fanno affidamento sulle loro capacità e non tengono conto degli eventuali imprevisti che possono capitare su una strada pubblica... imprevisto che si può concretizzare in vari modi, dall’animale che sbuca dal bordo della strada, alla chiazza di brecciolino o di gasolio, un mezzo fermo dietro una curva cieca, fino ad arrivare al “criminale” che invade la nostra corsia in uscita di curva.
Ma la triste realtà è che in alcune di queste situazioni il margine di sicurezza è ancora più basso di quello che si potrebbe immaginare di avere anche “andando tranquilli”, senza correre particolarmente: in moto la velocità “letale” in caso di un frontale contro un ostacolo fermo - o a maggior ragione in movimento verso di noi! - è davvero molto bassa, ed è purtroppo quasi impossibile tenere un’andatura che ci metta al riparo da tutti i rischi possibili.
Io non “corro”, ma mi rendo conto che nonostante ciò sono in balia dell’errore altrui (oltre che di qualcuno mio) , e che quindi anche io “mi affido al culo” quando sono in moto, semplicemente perché in moto siamo vulnerabili.
Episodi come questi devono farci riflettere su questa vulnerabilità , anche nei confronti della “sfiga”: quel povero ragazzo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, anzi, il posto sarebbe anche stato giusto se era nella sua corsia, ma ciò non è bastato; sarebbe bastata invece una differenza di pochi secondi prima o dopo come è sicuramente stato tante volte per tanti di noi!
Purtroppo il rimedio a questo tipo di situazione sarebbe solo uno: non andare in moto... che è come dire che non c’è rimedio!
Quindi lo accettiamo.
Ma l’accettazione di questo “rischio calcolato” non ci deve fornire l’alibi per non avere un po’ di prudenza in più, ci dovrebbe anzi dare la consapevolezza che il rischio c’è sempre.
La prudenza non è mai troppa, al contrario della velocità che lo è quasi sempre...
Riposa in pace ragazzo [emoji17]
Tapatalk
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Ex tante moto...ora BMW R1250RT e KTM SADV1290
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