Le disamine di Brein e Oilaf sono la perfetta sintesi del mio pensiero.
In ogni sport c'è il "vecchietto" che mette ancora in riga i giovani.
Nel calcio mi vengono in mente Totti e Buffon, solo per fare un esempio.
Nel mio piccolo posso confermare che allenarsi con i più giovani mi stimola a non mollare e a restare, prestazionalmente, più vicino possibile. Una conseguenza che è anche di aiuto, l'allinearsi ai loro gusti e ai loro modi di pensare, senza però scadere in un adulto con sindrome di Peter Pan.
Ecco che può accadere di sudare in box ascoltando trap, circondato da ragazzini che puzzano di ormoni che per osmosi ti fanno restare giovane.
Dall'altro lato, ragazzi che per indolenza, sembrano più vecchi e , come già detto, bolsi e mosci.
Esempio recente è Jorge Lorenzo.
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