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Vecchio 15-12-2019, 20:08   #9
Antonio Tempora
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01/07
Halidzor-Goris-Meghri-Agarak-ML Hotel
Km.170 Tempo Totale H3,40 Media kmh. 52,60
Passo Tashtun 2359 Passo Meghri 2539 Tornanti Totale +/- n.27


Sveglia alle 06,30, carico la moto ed avverto Jivan che non faremo colazione ma ha già apparecchiato con pane fresco e marmellata fatta in casa oltre alla solita quantità di formaggi, non posso che mangiare un po’ prima di partire rassicurato dalle previsioni del tempo che danno nuvoloso ma senza la “cappa” di nuvole che ci ha accompagnato nella parte finale del nostro viaggio di ieri.
Pago il conto che con tutto il cibo, la stanza, i beveraggi ed il servizio taxi ci è costato circa €82,00 pagati in contanti e con ricevuta fiscale di ritorno.
Salutiamo i nostri simpaticissimi anfitrioni con Jivan che è ormai diventato un “amico” su FB e partiamo.
Lilli decide di farsi a piedi tutto la parte di sterratone del paese fino all’ingresso dove comincia l’asfalto.
Esco da solo e riesco a superare il tratto sabbioso ai lati delle strade dove la trazione diventa più difficile ed i mezzi agricoli che cominciano ad animare la giornata lavorativa di questa piccola località che più che di turismo vive di agricoltura.



https://youtu.be/NHb1InIJLLg

Lilli mi raggiunge e ripartiamo percorrendo i 15 kilometri della H45, già fatti all’andata, fino all’M2 dove con una sottile pioggia ma senza nebbia arriviamo a Goris, il centro più grande della zona dove, per il numero di alberghi e pensioni, sostano generalmente i gruppi turistici in visita a Tatev o come prima tappa provenendo dalla frontiera Iraniana.
Attraversiamo velocemente il paese e cominciamo a scendere di quota lungo il tratto più curvilineo del tratto di strada che percorreremo oggi come già preventivato sia leggendo la LP che guardando la mappa.



Il tratto caratterizzato da più di 20 tornanti comincia a Vorotan e anche se su MAPS la M2 appare anche sul lato dell’Azerbajan, in realtà è tutta sul lato Armeno.
Fortunatamente non piove, non c’è nebbia ed a parte i soliti TIR da superare non causa particolare stress se non per il solito infame fondo stradale che quando ti spinge ad acquistare sicurezza accelerando l’andatura ti frega con una buca improvvisa che ti costringe a pinzare e scartare per cui alla fine è meglio mantenere una velocità prudente e mantenere alta l’attenzione.



Finiti i tornanti la strada diventa più diritta e scende verso KAPAN che raggiungiamo dopo aver costeggiato un lago artificiale dalle acque che dal colore denotano l’uso da parte del complesso industriale che caratterizza questa animata cittadina dalla tipica architettura industriale Sovietica, altri circa km.37 ed entriamo in an altro piccolo borgo industriale di questa che è una importante zona mineraria di Rame e Molbideno.
Siamo sempre sulla M2, il tempo è parzialmente nuvoloso ma non da pioggia, attraversiamo un centro residenziale, commentiamo la vista di un signore che sta portando a spasso il suo cagnolino coperto da un cappottino, cosa che ci pare strana dato che siamo al Primo di Luglio, e veniamo improvvisamente avvolti dalla nebbia con pochissima visibilità e carreggiata che non solo peggiora nel fondo ma si restringe.
Sono poco meno di 15 kilometri ma pioggia, nebbia, fondo e tornanti con in più il dover superare i soliti TIR spesso obsoleti, rendono la tratta interminabile.
Lilli non fa una piega lasciandomi concentrato sul percorso aiutato da Google Maps che mi indica sullo schermo del mio smatphone la strada con le curve e tornanti che troverò davanti a me e questo si rivela un aiuto indispensabile data la scarsissima visibilità.



In pratica devo guidare con un occhio allo schermo del telefono, uno alla strada con maggiore attenzione alla linea spartitraffico per fortuna presente e visibile e vincendo l’istinto a chiudere eccessivamente il gas perché comunque la moto è un mezzo instabile per le sue due sole ruote e bisogna mantenere una velocità sufficiente a mantenere guidabile una moto come il mio GS già di per sé pesante e carico di guidatore, passeggero e bagagli.
Come Dio vuole superiamo i due passi e dopo l’ultimo, il più alto, comincia la discesa e finiscono le nuvole con il tempo che ritorna sereno e sempre più caldo tanto da asciugare giacche e pantaloni ma non i miei stivali al solito inzuppati.
Superiamo di slancio il piccolo paese di MEGHRI, tempo bello e temperatura che, ora che ci avviciniamo alla frontiera Iran, si alza sempre di più.
Prima di arrivare alla nostra meta giornaliera la M2 corre di fianco alla barriera di filo spinato che delimita il territorio Iraniano e quello Armeno, all’orizzonte le montagne dell’Iran che abbiamo già visto dal lato Iraniano quando siamo transitati per la strada Jolfa-Tabriz-Ardabil nel 2017, il cuore comincia a battere più forte per l’emozione del pensiero che domani proveremo a passare la frontiera…



Alla rotatoria all’entrata di AGARAK ci lasciamo a sinistra la svolta per la Dogana, superiamo di slancio un paio di cani che ci inseguono ringhiando ed entriamo in questa che speriamo sia la nostra ultima sosta in Armenia trovando subito l’ ML Hotel che ci aveva prenotato la reception dell’Hotel Paris.



Siamo arrivati che è l’ora di pranzo, l’albergo è comodo e pulito, il parcheggio di fronte all’ingresso è guardato dalle telecamere di sorveglianza, la stanza è grande e comoda con un bel bagno.
Devo accendere l’aria condizionata perché fa caldo, mi faccio una bella doccia e dopo che anche Lilli si è rinfrescata e cambiata scendiamo al ristorante del nostro albergo dove incontriamo una simpaticissima e giovane cameriera, Amina, che nel suo ottimo Inglese ci suggerisce cosa mangiare: pollo speziato e riso pilaf sempre accompagnato dall’ottima birra Armena.
Peccato che ci mettano tantissimo a servirci il pasto, quasi un’ora, perché tutto è espresso come si giustifica la cuoca che vado a sollecitare.
Non abbiamo fretta e quando arriva il cibo ce lo mangiamo con gusto per poi trasferirci nella Hall, anche area fumatori, dove mi fumo un sigarino sorseggiando un Caffè Armeno.
Risaliti in camera ci concediamo un meritato riposo, il viaggio come kilometraggio è stato breve ma difficoltoso più per le condizioni meteo che per la difficoltà della strada ma non ha lasciato traumi e Lilli è tranquilla e contenta addormentandosi subito.
Ci svegliamo nel tardo pomeriggio ed usciamo a farci una passeggiata scoprendo le quasi nulle attrattive di questa tipica cittadina di frontiera piccola e senza luoghi di interesse se non una larga piazza su cui si affacciano un paio di bar e negozietti da cui escono gruppi di ragazzi e ragazzi per i quali siamo l’attrattiva del giorno.


Torniamo al nostro albergo e ci accomodiamo nella sala ristorante dove ordiniamo ad Amina e la cuoca una bella cenetta ancora una volta gustosa e come il pranzo conclusa da me con caffè e sigarino.
In camera preparo le borse per domani: il “Grande Giorno”.


02/07
Agarak-Frontiera Iran-Meghri-Goris-Yerevan-Paris Hotel
Km. 391 Tempo Totale H6,54 Media kmh. 63,60


Ci svegliamo presto, preparo il caffè e faccio gli auguri a mia moglie Lilli che oggi compie 66 anni baciandola e ringraziandola per tutti i momenti felici vissuti con a lei in questi 30 anni che stiamo insieme di cui 26 da sposati. Lasciamo il nostro albergo alle 08,15 dirigendoci subito verso la frontiera arrivando all’ingresso da cui si accede al posto doganale Armeno dove fermata la moto cominciamo le sempre lunghe e dettagliate procedure di uscita prima di dirigerci verso il ponte che separa il lato della frontiera Armeno da quello Iraniano.
Devo far notare che non c’è alcuna assistenza da parte del personale doganale Armeno e se non ti dai da fare chiedendo in giro “aspetta e spera”, comunque come per l’ingresso bisogna entrare dentro l’edificio solo che questa volta non deve entrare solo il passeggero ma anche il guidatore.










Lasciata la dogana Armena passiamo il ponte e lasciata la moto davanti all’ingresso guardata a vista dai Gendarmi Iraniani, cortesissimi, entriamo nell’enorme Dogana Iraniana molto più grande, almeno a quanto ci appare, di quella di BARZAGAN alla frontiera con la Turchia.





Non c’è nessuno ad aiutarci come due anni fa quando per meno di 50 euri trovai un “fixer” che in poco più di mezz’ora sbrigò tutte le pratiche compreso la vidimazione del CDP, comunque cominciamo a metterci in fila per la timbratura dei passaporti esibendo la stampata del visto, operazione che dura un po’ perché c’è un solo sportello sia in entrata, come noi, che in uscita e si dà la precedenza ai cittadini Iraniani che vanno in Armenia.
Finalmente lasciamo il controllo passaporti e ci dirigiamo all’Ufficio Dogana Veicoli e qui accade ciò che temevamo accadesse fin da quando apparvero, mesi fa, sui siti dei viaggiatori ed FB le notizie della chiusura da parte del governo Iraniano all’ingresso dei veicoli e moto di cilindrata superiore al consentito.
Sono tutti cortesi ed anche mortificati ma irremovibili compreso il dirigente dell’ufficio che non recede dalla decisione, suo malgrado, di non farci entrare nonostante il nostro Visto speciale ed il CDP.
Come esco dall’edificio lascio da parte lo sconforto e la delusione per un viaggio programmato da un anno, con tanto tempo e denaro impiegato per organizzarlo, così desiderato al punto di tentare lo stesso un passaggio frontiera quasi impossibile da effettuare ma che mai nella vita avrei lasciato intentato basandomi sul principio “meglio rimorsi che rimpianti!”, l’Iran riaprirà le frontiere a moto ed auto di grossa cilindrata a metà Agosto…
Adesso ho un nuovo viaggio da programmare e devo essere rapido:
-Mando un WhatsUp a Payam, l’agente turistico Iraniano che mi aveva fatto avere il Visto e che avrebbe curato le prenotazioni alberghiere in Iran, come nel 2017, che risponde scusandosi a nome del suo paese, dei suoi concittadini, deluso e dispiaciuto.
-Mando un messaggio all’albergo di SAREYN dove stasera avremmo dovuto soggiornare e che avrebbe preparato una cena di compleanno per Lilli.
-Chiamo il Paris Hotel a Yerevan e prenoto la stanza per 2 notti chiedendo di organizzare una cena di compleanno per mia moglie.
-Mando una messaggio a Victoria, la proprietaria dell’Hotel di Kala Nera in Grecia dove dovevamo arrivare il 13/08 ma che adesso, saltato il Centro Asia ed il successivo ritorno in Iran per almeno altre 13 notti, deve essere anticipato compatibilmente con le prenotazioni dell’albergo. Mi risponde subito dandomi come data più vicina il 07/08
-Mando una mail allo Studios a Limni, sull’Isola di Evia, dove abbiamo soggiornato anche nel 2018, per sapere se ci sono appartamenti per fine Luglio, mi risponderà quando saremo arrivati a Yerevan dandomi come data disponibile quella del 28/07.
In pratica dovremo tornare in Georgia e da lì per la sesta volta in Turchia per visitare nuovi luoghi e ritornare in altri già visitati rimanendo quasi un mese.
Siamo delusi e dispiaciuti ma era nelle previsioni ed ora si tratta di organizzare e goderci un nuovo viaggio.
Torniamo sui nostri passi raggiungendo la moto rimasta parcheggiata all’ingresso, anche la guardia nella garitta è stupito e dispiaciuto del rifiuto a farci entrare a dimostrazione di quanto gentile ed ospitale sia il popolo Iraniano.

Questo il video dalla partenza dal nostro albergo ad Agarak al ritorno dal rifiuto d’ingresso della Dogana Iraniana.
Si può avere un’idea del posto di frontiera Armenia-Iran che rimane un punto di transito irrinunciabile per chi programma un viaggio Caucaso-Iran senza passare dall’Azerbajan.
Mi rimangono come ricordo la vista della bandiera Iraniana e delle sue montagne che ci auguriamo di poter rivedere in una più favorevole occasione.

https://youtu.be/jxdXbf6bfFM

Riprendiamo la moto e ritorniamo da dove siamo venuti per lo stupore dei gendarmi Armeni che non riescono a capire il perché del nostro ritorno.
Al solito le procedure d’ingresso, che devo rifare di nuovo compreso l’esborso in valuta armena per assicurazione e valore moto, sono lunghe anche a causa di una funzionaria lenta quanto una lumaca.
Alle H11,00 siamo fuori dalle procedure di frontiera e finalmente possiamo rifare la strada percorsa ieri solo che oggi il tempo è splendido e possiamo goderci gli bellissimi panorami che la pioggia e nebbia dell’andata non ci avevano consentito di apprezzare.






Sul road-book ho ancora il tragitto con l’ingresso in Iran ma non importa, la strada di ritorno a Yerevan ormai la conosco bene ed invece che in due giorni come all’andata la faremo in un giorno



Il tempo bello, il poco traffico, l’asfalto che per quanto irregolare è più facile da affrontare con il sole, i bei panorami rendono piacevoli persino i tornanti che, dopo una “sosta tecnica” richiesta da Lilli, affrontiamo allegramente con la mia dolce compagna che li conta in successione.





La strada di ritorno scorre veloce e quando arriviamo in vista del Monte Ararat ci fermiamo, attratti da un gruppo di moto parcheggiate, davanti alla Cantina Vinicola Areni dove ci facciamo una foto con i nostri “fratelli motociclisti”, un altro gruppo di Polacchi, che si fermano ad assaggiare il vino locale mentre io mi limito a bere acqua e mangiarmi qualche stuzzichino offerto dalle Hostess mentre Lilli effettua un’altra “sosta tecnica”.









Alle H18,00 arriviamo in albergo accolti festosamente dallo staff contento di rivederci.
Ho deciso di stare due notti per smaltire lo stress accumulato per le tappe di trasferimento e la delusione per il mancato ingresso in Iran.
Saliamo in camera, al solito bella e confortevole e troviamo un biglietto di Buon Compleanno per Lilli firmato dallo staff e due fette di torta che ci sbafiamo prima ancora di spogliarci e docciarci.





Ci riposiamo un po’ ed alle H21,00 ci rechiamo al ristorante dove ho prenotato la cena di compleanno per Lilli alla quale ho acquistato un braccialetto tra quelli esposti in vendita alla reception che giorni prima le era piaciuto.
Per cena ordiniamo una bella bistecca per me ed un filetto per Lilli entrambi di Angus, ci facciamo anche consigliare una bottiglia di vino Armeno davvero buono.
Alla fine con la musica “Happy Birthday” suonata dal paino-bar arriva il dolce con la candelina momento in cui consegno il biglietto d’auguri portato da Roma ed il regalo.








https://youtu.be/jrWlV0bUCzw

Cena, vino, atmosfera, umore tutto perfetto a riprova che, specialmente durante un viaggio impegnativo come questo, non bisogna mai farsi prendere dallo sconforto per un imprevisto, per quanto deludente possa essere, ma considerare la fortuna che si ha a poter continuare un viaggio, in salute e con la moto efficiente, diverso da quello programmato, ma che siamo sicuri sarà altrettanto bello.
E poi io sono felice di avere accanto la donna della mia vita alla quale il destino ha risparmiato, almeno per questa volta, le fatiche di un viaggio che sarebbe stato bello sì ma anche molto impegnativo dal punto di vista fisico, impegno che avrebbe affrontato con lo stesso spirito con cui ha intrapreso tanti altri viaggi affrontati sul sedile posteriore della mia moto durante questi 27 anni e 250.000 kilometri fatti assieme.
Torniamo in camera e ci buttiamo a letto a dormire.


03/07
Yerevan Giornata di Sosta


In questa giornata di sosta non siamo nemmeno usciti dall’albergo, solo io sono sceso a controllare e gonfiare le gomme aiutato dal comodo compressorino acquistato prima della partenza.
Facciamo colazione con la splendida vista dell’Ararat, niente a pranzo e cena con Club Sandwiches, birra e Tiramisu offerto dal Food & Beverage Manager molto simpatico e con un look “Hipster”.



Una giornata di tutto riposo, ho approfittato per salvare un po’ di foto sul Lap-Top, rispondere alle mail, fare un po’ di telefonate e Lilli si è pure vista un po’ di televisione su RaiPlay.
Domani si riparte per un altro viaggio.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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