Ho vissuto a Napoli 31 anni della mia vita, poi il lavoro e le scelte mi hanno portato via, nel 2001, ora ci torno 5-6 volte l’anno per salutare parenti e amici. Pur essendo napoletano, non tornerei a viverci, Napoli è bella per i turisti, non per chi ci vive, che tu sia nella 167, a piazza Dante, al Vomero, Chiaia o Posillipo.
Sono più vicino a Pepot, più pessimista, più vicino all”epocale “fuitivenne” edoardiano. Perché per cambiare lo skyline di una città può bastare poco, ma cambiare realmente la città significa cambiare la mentalità degli abitanti, e quest’impresa la vedo disperata, un processo lunghissimo che potrebbe richiedere secoli, millenni, quanti sono stati necessari a creare l’attuale filosofia di vita. Napoli non è Beirut, è vero, ma la vita umana non ha un valore molto maggiore da noi.
Lo Stato siamo noi, è vero, ognuno deve recitare la propria parte, ma ribellarsi allo stato delle cose in un luogo dove il controllo del territorio, centimetro per centimetro, è in mano alla malavita organizzata leggasi camorra, sistema, Gomorra e NON allo Stato, può costare carissimo. Ci sarebbero milioni di cose da dire, continuando a farci il sangue amaro ma non mi sembra questo il posto migliore per farlo, magari davanti a una birra e guardandoci negli occhi sarebbe meglio
Gianni te la sei presa molto, io non ho letto nelle parole degli altri forumisti la volontà di denigrare Napoli a priori, non ho visto razzismo anzi spesso la complice ironia di chi vive nelle grandi città italiane quali Roma, Genova, Catania, qualcuno a Londra, e conosce bene ciò di cui si parla, tipo la guida “allegra” e un certo modo di interpretare le regole. Chiaramente il 90% dei napoletani e campani guida civilmente, ciò che balza agli onori della cronaca è la piccola percentuale restante.
Purtroppo, Napoli continua ad essere un Paradiso abitato da diavoli
IMHO e senza alcuna volontà di sterile polemica
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