Una Turchia nascosta diversa.
Anche ad Istanbul si può vivere una Turchia nascosta. Nell'ottobre del 2017, conobbi Siddik e Asaf, erano a Verona. Per una circostanza di "emergenza domestica" ci siamo seduti attorno ad un tavolo a chiacchierare un po' e quando ho saputo che erano turchi e vivevano ad Istanbul ho iniziato "ad uscire" le poche foto
Questa cosa suscitò da subito una buona sintonia e da allora siamo rimasti in contatto. Quando verso marzo del 2019 avendo finito la pianificazione della
Caucasian Marathon ed ero sicuro di avere tempo per poterlo incontrare, gli mandai un messaggio e ci siamo accordati per incontrarci. Ci siamo incontrati con Siddik e la sua famiglia prima in un bar della zona di Galata frequentato da "turchi non ortodossi" e poi scesi in un ristorante scelto da lui: il
Karakoy Locantasi. Per chi avesse la possibilità di andarci, la caldeggio parecchio. Una cucina schietta, turca, gustosa e lontana mille miglia dal mondo turistico; è frequentata per lo più da turchi di estrazione sociale buona, un'atmosfera rilassata ma si capisce colta. Insomma un bel ambiente molto particolare.
La serata con Siddik è trascorsa veloce, forse troppo veloce, ma il tempo scorre vertiginosamente quando si sta bene. Oltre alle cose personali, ci ha raccontato di come Erdogan stia affossando la cultura di un popolo, di come sta violentando lo Stato, di come sta usando la religione per sue motivazioni politiche e di come si augurava la sconfitta elettorale ormai, all'epoca, prossima. Poi si è avvicinato il proprietario del locale, un personaggio molto curioso e motociclista. Credo uno dei pochi turchi motociclisti che viaggi anche in Europa con la sua Harley, si è seduto con noi per fare due chiacchiere sulla Georgia e le sue esperienze motociclistiche.
Grazie Siddik!