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Originariamente inviata da DarioRS
Provo a darti una motivazione tecnico-giuridica: nel nostro diritto esiste l'istituto dell' "uso e consuetudine", c.d. "fonte mediata". In pratica: una legge può essere disattesa o interpretata diversamente, da una parte prevalente del popolo (elemento essenziale dello Stato insieme al territorio e al diritto) e ciò costituisce un limite nell'applicazione della legge stessa.
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La spiegazione "giuridica" a mio avviso non è corretta:
la consuetudine, se la intendi in senso tecnico come fonte del diritto, non può mai essere "contra legem".
Il motivo è facilmente spiegabile: nella gerarchia delle fonti la consuetudine occupa un gradino inferiore rispetto alla legge e, come ben noto, una norma di fonte inferiore non può abrogare o derogare ad una norma di fonte superiore.
Se poi parli di consuetudine sociale mi potresti trovare d'accordo se completassi il ragionamento parlando di "cattiva consuetudine".
saluti.