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Il ritorno del bicilindrico in linea
Secondo voi a cosa e' dovuto questo "ritorno di fiamma" del bicilindrico in linea ?
Fino a poco tempo fa gli unici modelli con buona diffusione sul mercato (vado a memoria) erano la TDM (e prima la supertenere') e la honda CB500. Recentemente sono state messe sul mercato intere famiglie di moto equipaggiate con questo prouplsore e anche singoli modelli (vado sempre a memoria): Kawasaki Er-6/versys BMW serie F Benelli Due Aprilia 750 naked (qui non sono sicuro) Secondo voi a cosa e' dovuto tutto questo ? Premetto che adesso parlo a vanvera, non avendo mai provato una moto con questa tipologia di motore, ma mi da l'idea di un motore molto lineare, pulito, affidabile, ma poco "emozionante". Che ne dite ? |
Tutto ciò è dovuto ai minori costi di produzione e progettazione da qui il successo e i bassi costi su strada ad esempio della Kawasaki.
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I bicilindrici in linea erano tramontati per la difficoltà esistente di equilibrarne le forze del secondo ordine e quindi ridurne le vibrazioni in una produzione di grande serie. Oggi con le tecnologie metallurgiche attuali e soprattutto con l'elettronica che consente fasature molto spinte tra gli scoppi il 2 in linea può essere una valida alternativa.
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Cosi' ha una logica. Ma in linea puramente teorica, un biclindrico in linea vibra di piu' di un bicilindro a V o a L o addirittura di un boxer ??? |
vibra di più e perde più potenza per il trascinamento dei contro alberi o contro masse... come ha spiegato egreggggggiamante muttley......
ma te pensi che un boxer non vibri?? i 1200 vibrano meno per la presenza di masse equilibratrici, i boxer vecchi sono frullini.. prova una er5, er6, un V japu... e poi parliamo di assenza di vibrazioni.... ma non di sicuro i boxer... |
Si nel 2 in linea il bilanciamento è un po' critico rispetto ad un motre a V, il boxer lo puoi leggere come un V a 180°
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Gugle il problema non è solo se vibrino di piu o di meno ma la direzione in cui le vibrazioni si sviluppano
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Condivido Muttley. Se ci mettiamo anche il fatto che oramai la moto è diventata sempre di più un mezzo alternativo all'auto, i bicilindrici in linea, rigorosamente con dispositivi anti vibrazioni, sono molto godibili anche in città per la loro capacità di erogare bene anche in basso, molto di più di un 4 cilindri che per avere pari erogazione ai bassi, necessita di grosse cubature. Questo succede con tutti i bicilindrici, ma quelli contrapposti , longitudinali o a V sono diventati marchi di fabbrica (l'unico bicilindrico jap a V credo fu la Honda 500 cx, ottima moto). Quelli in linea possono dare un'immagine di originalità(ritrovata), vedi Kawa e BMW con minori costi di acquisto e di gestione.
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Per quello che posso ricordare dai miei studi tecnici e cercando di parlare in soldoni (che purtroppo è l'unico modo che conosco) se i cilindri sono paralleli si generano più vibrazioni (come se fosse un mono più grande) mentre due pistoni che agiscono da direzioni diverse tendono un pò a bilanciarsi l'uno con l'altro ... però non ricordo se ciò vale sia per le vibrazioni del primo che del second'ordine...
Che mi dici Mattley .... Cia' cia' |
Non avrei mai pensato che uno dei problemi principali del bicilindrico in linea fossero le vibrazioni (non tanto la "quantita'" ma piuttosto il modo in cui si sprigionano, se non ho capito male).
Da profano ero convinto che il problema delle vibrazioni riguardasse di piu' i bicilindrici a v o similari. Grazie per le risposte. |
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AHAHAHA!!serve mica una Jawa 350?intenditore!!!:lol: :lol: :lol: |
Il problema relativo alle vibrazioni riguarda principalmente la spaziatura del manovellismo. Per chi non lo sà, si tratta del movimento delle bielle. A 360° queste si muovono nello stesso senso, insomma salgono e scendono insieme. Se non ricordo male, un manovellismo a 180° ( mi pare sia quella dei boxer) dà su un motore in linea, più vibrazioni di un manovellismo a 360°, tipico quest'ultimo dei bicilindrici in lina. A questo riguardo, è interessante la realizzazione dei nuovi motori Bombardier montati sulla nuova f800, che usa un manovellismo a 180° con un sistema antivibrazione che non è il solito contralbero, ma una biella corta disposta centralmente ed in senso opposto rispetto alle altre due, e collegata ad una lunga asta disposta in maniera longitudinale ed infulcrata sotto il cambio. Sembra che in questo modo, si sia raggiunta una erogazione simile a quella dei boxer, eliminando le vibrazioni. Il principio fu inizialmente sviluppato sulla mono Ducati qualche anno fa, moto poi mai entrata in produzione.(correggetemi se ho dato un dato sbagliato sul manovellismo, ma vado a memoria)
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http://recreation-cadres.chez-alice....k%20strike.jpg |
e se non fa il b in linea con l'enduro la bmw si fa mangiare da ktm:!:
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Il Rotax/BMw 800 in effetti è qualcosa di interessante dal punto di vista delle scelte progettuali,ma credo che la considerazione principale sul ritorno di una architettura simile sia propio quella di costi produzione inferiori rispetto ad architettura Boxer o Bicilindrico a V o altrimenti disposto a L (Ducati)basti pensare ad unico gruppo termico(testate)ad un unico blocco cilindri,resta da provare la stessa efficienza rispetto architetture bicilindriche "convenzionali"(V-L-Boxer-)nell'unica prova che ho avuto modo di leggere (motociclismo)ho visto un grafico di coppia nn propio lineare. |
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Insomma hai capito, la CX500 aveva il bicilindrico "simil-guzzi". |
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Acqua passata,W la GuSSi! |
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Mentre di motori disposti come i Virago, ci furono anche le Honda VT non ricordo se solo in versione Custom. E non mi pronuncio sui 4 cilindri a V che rappresentano, a mio parere, la meccanica più raffinata. |
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http://www.grappa.univ-lille3.fr/~go...moto-vt500.jpg |
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