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Piermerlino 11-09-2006 20:51

Parlando di Lavoro...
 
ma è possibile che sia così difficile cambiare lavoro ???
E' possibile che ogni volta che vengo convocato da una società di selezione debbo subire l'umiliazione di essere "scartato" da qualcuno molto più giovane di me, con molta meno esperienza di me e che spesso non è in grado di rispondere alle mie (tra l'altro banalissime) domande?

Mah! Scusate lo sfogo, ma "ce l'avevo" proprio qui...

PS Depressione da lunedì sera.

eNdhj 11-09-2006 21:21

guarda io sarà un annetto che sporadicamente butto un occhio agli annunci di lavoro (settore informatico), ma più che contratti a progetto/collaborazione/a termine non si trova, A MENO CHE TU NON CONOSCA IL FIGLIO DELL'AMICO DELLO ZIO........ <condivido la depressione..> :(

Kilimanjaro 11-09-2006 21:34

Di solito chi fa selezione attitudinale le domande le fa e non le riceve.
Non è percaso che al colloquio avevi intenzione tu di selezionare i selezionatori? :lol: :lol: :lol:

Piermerlino 11-09-2006 21:35

Eh... nel settore informatico è ancora più difficile.
Forse era meglio una volta, quando giravi per le "botteghe" bussa vi e se piacevi al "padrone" il giorno dopo eri li "a tirà l caret"

Piermerlino 11-09-2006 21:40

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Di solito chi fa selezione attitudinale le domande le fa e non le riceve.
Non è percaso che al colloquio avevi intenzione tu di selezionare i selezionatori? :lol: :lol: :lol:

Mi sono trovato spesso di fronte personaggi neanche capaci di spiegarmi la mia futura collocazione nell'organigramma dell'azienda ne tanto meno esattamente la mia funzione.
Guarda... è persino difficile da spiegare...:mad:

Kilimanjaro 11-09-2006 21:43

Mi permetto di consigliarti di curare molto "il modo" in cui ti proponi, tanto quanto "il contenuto" del dialogo.

rhino 11-09-2006 21:47

Quote:

Originariamente inviata da eNdhj
guarda io sarà un annetto che sporadicamente butto un occhio agli annunci di lavoro (settore informatico), ma più che contratti a progetto/collaborazione/a termine non si trova, A MENO CHE TU NON CONOSCA IL FIGLIO DELL'AMICO DELLO ZIO........ <condivido la depressione..> :(

.....vi capisco.....mal comune mezzo gaudio.....se vi è di conforto.

slow_ahead 11-09-2006 21:52

Caro Pier...., concordo con te e condivido la tua "depressione"

Non posso fare molto per aiutare... io ci sono passato da tempo e non credo piu' assolutamente alle societa' di selezione che sono (in questi tempi, poi) subissate di domande...

Non ostante cio' che dice Kilimanjaro é giusto, MOLTO GIUSTO, fare domande in sede di selezione: vorrai pure sapere dove -potenzialmente- potresti essere assunto, no?

Non ho consigli da darti, ma di nuovo condivido con te l'amarezza per il basso livello dei neolaureati (macchessaranno sti' neolaurati poi?) che non hanno la minima idea di come si vive in azienda (o in fabbrica) e che sono cHiamati a esprimere giudizi su sconosciuti in pochi minuti di conversazione....

Kilimanjaro 11-09-2006 21:55

Quote:

Originariamente inviata da Piermerlino
ogni volta che vengo convocato da una società di selezione debbo subire l'umiliazione di essere "scartato" da qualcuno molto più giovane di me, con molta meno esperienza di me e che spesso non è in grado di rispondere alle mie

Vedi, la soluzione io la vedo quì.
  1. Tieni presente che chi fa selezione psicoattitudinale in una società di selezione è un professionista del settore, anche nonostante l'età.
  2. Nella seconda parte del post sopra, sei tu che valuti le capacità di chi sta valutandoti. Chi ti colloquia se ne accorge. Evidentemente nel linguaggio non verbale (postura, atteggiamento, mimica facciale e tutto ciò che un professionista sa leggere in chi ha davanti) dai segnali molto forti che vengono letti in un certo modo.
Scusa la franchezza, ma ho ritenuto di darti qualche piccola indicazione di quella che è la mia chiave di lettura.
Lamps!

Piermerlino 11-09-2006 21:55

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Mi permetto di consigliarti di curare molto "il modo" in cui ti proponi, tanto quanto "il contenuto" del dialogo.

Poco, poco sarai del mestiere ?

Se così probabilmente il colloquio con te potrebbe essere costruttivo.

Così è successo le due volte che mi sono trova ti fronte due selezionatori con esperienza. Uno di questi chiamato dalla "giovane selezionatrice" perchè non più in grado di rispondere alle mie domande.

Per l'amore del cielo, nessuna presunzione perchè non sono nulla di speciale, ma sicuramente non escludo che quando di fronte a me trovo uno "sbarbato" subentri un fattore "superiorita" che mi lascia sfuggire una sorta di desiderio di sfida... e quindi vendo subito classificato. In questo caso hai ragione: mi propongo sicuramente male.

Darebbe fastidio anche a me essere messo a disagio. Ma del resto...

Piermerlino 11-09-2006 22:00

Uella, vedo che l'argomento è di interesse.
Anche se forse un pò fuori luogo, rendiamolo costruttivo !!!
Era da tempo che volevo scambiare qualche opinione con qualcuno ma non ne ho mai trova l'occasione.

errepierre 11-09-2006 22:00

io invece tendo a dare ragione a piermerlino... dall'altra parte.
Nel mio piccolo dipartimento, ho assunto due persone tramite selezioni fatte da cossiddette società specializzate... e ancora mi roteano i testicoli (chissà se il correttore di bozze automatiche mi passa il termine)

Le persone valide sono arrivate tramite botta di c**o, conoscenze, trippole e trappole... ma se vado a rileggermi le carte dei "PROGETTI" - così li chiamano - ancora mi fumigano.....

Solo, si sanno vendere bene (i colloquianti, non i colloquiati)

Piermerlino 11-09-2006 22:09

Mah, io malgrado la mia critica "velata" mi sento di restare tra le due parti.
Forse il mercato della "selezione" è ancora troppo giovane.
Penso sia stata un'ottima idea di business, un po' come la certificazione della qualità, la 626, la privacy, ecc.

Dal mio punto di vista, forse perchè sono un po' masochista, mi diverto ogni tanto a farmi "selezionare" da mio suocero.

Era una figura di rilievo (ora pensionato ma consulente) in una multinazionale.

I suoi colloqui per la selezione iniziavano con una curatissima presentazione dell'azienda.
Il candidato veniva sottoposto ad una serie di quiz, ma non quelli che si trovano nelle riviste... gli venivano sottoposti dei casi aziendali, più o meno difficili in funzione del ruolo.
Quindi veniva valutata la sua capacità di reagire di fronte a determinate situazioni, anche sull'orlo della discussione accesa, ovviamente sempre in proporzione al ruolo oggetto della selezione.
Alla fine, dedicava del tempo a dare suggerimenti su come proporsi la volta successiva, ed all'analisi degli errori.
Il tutto tassativamente entro i 60min.

Difficile da credere ?

Kilimanjaro 11-09-2006 22:11

Allora, ti rispondo:
si, sono del mestiere. Ho selezionato migliaia di persone, tutte abbastanza giovani, per anni e per conto di un'Amministrazione dello Stato.
L'argomento trattato in sede di selezione è soltanto lo spunto per far parlare il candidato. Il contenuto è importante, ma per mettere in luce motivazione, affidabilità, serietà, eventuali contraddizioni nel discorso. Si potrebbe fare selezione anche parlando della gita fatta in moto la domenica prima o commentando la partita di pallone vista in tv. In pratica è spesso solo il pretesto per far emergere i tuoi aspetti caratterologici.
Quando sopra hai scritto: "quando di fronte a me trovo uno "sbarbato" subentri un fattore "superiorita" che mi lascia sfuggire una sorta di desiderio di sfida..." mi hai dato la conferma. Chi ti colloquia ti provoca in qualche modo per vedere le tue reazioni. E tu .... abbocchi, come un pesciolino.
Il discorso è lungo. Magari ne parliamo in pvt.

slow_ahead 11-09-2006 22:14

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Vedi, la soluzione io la vedo quì.
  1. Tieni presente che chi fa selezione psicoattitudinale in una società di selezione è un professionista del settore, anche nonostante l'età.
  2. Nella seconda parte del post sopra, sei tu che valuti le capacità di chi sta valutandoti. Chi ti colloquia se ne accorge. Evidentemente nel linguaggio non verbale (postura, atteggiamento, mimica facciale e tutto ciò che un professionista sa leggere in chi ha davanti) dai segnali molto forti che vengono letti in un certo modo.
Scusa la franchezza, ma ho ritenuto di darti qualche piccola indicazione di quella che è la mia chiave di lettura.
Lamps!

...hai un aproccio molto gentile ed educato, volevo dunque precisare quello che intendo qunado dico di "non essere d'accordo" con te.

E' vero che in fase di selezione i valutatori valutano anche "....nel linguaggio non verbale (postura, atteggiamento, mimica facciale e tutto ciò che un professionista sa leggere in chi ha davanti) dai segnali molto forti che vengono letti in un certo modo."

Ma, pero', accidenti, non e' solo l'azienda che seleziona a dare una opportunità al potenziale neoassunto....
Non credi che valga anche il contrario? manifestare la propria personalita' con domande potrebbe non voler essere "valutare il valutatore" ma, magari, valutare l'azienda che sta facendo selezione!.

Pensa ai tanti scartati dalle selezioni del personale delle aziende come Cirio, Parmala, Fiat dei vecchi tempi eccetera (per citare le grandi, ma c'e' anche l'IBM che e' arrivata sull'orlo dle fallimento qui in italia tempo fa...) come si saranno sentiti dopo le prestazioni prodotte dal managment delle medesime?

Nn credi, caro Kilimanjaro, che adottando un atteggiamento "supino" durante la selezione magari ti assumono pure, ma poi ti trovi in una azienda di ..m..da?

oh, e' solo una opinione... :)

Kilimanjaro 11-09-2006 22:21

Slow ahead, c'è chi compra e chi vende. Il selezionatore è l'acquirente, il selezionato è il venditore, a domicilio. Di solito chi sceglie è chi compra. Chi vende per concludere l'affare deve cercare di mostrare il meglio di se. Se il venditore seleziona gli acquirenti rischia di rimanere con la cassa vuota.

errepierre 11-09-2006 22:31

scusa Kili, ma tu che hai selezionato per anni e per conto eccetera... conosci evidentemente l'azienda, le sue dinamiche, e tutti gli annessi e connessi - a fondo

poi, che si tratti di pura e semplice compravendita (tu ti vendi, ti piazzi, ti descrivi e io decido se vali e quindi se puntare su di te) son d'accordo...

Ma quando il "selezionatore primo"
- neanche si prende la briga di martellarmi i malleoli per capire esattamente io (committente) stia cercando esattamente
- punta per forza di cose a candidature di più alto profilo (i.e. laureato invece che diplomato) perchè così il "progetto" si chiude con un migliore bilancio
.... mi sa che qualcosa non quadra, no?

Comunque, finalmente la mia azienda ha deciso di dotarsi di apposita figura di c.d. personnel management quindi spero che le brutte exp. rimangano storia passata....

Piermerlino 11-09-2006 22:31

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Allora, ti rispondo:
Il discorso è lungo. Magari ne parliamo in pvt.

Ahh, non avevo dubbi che da te si potesse "tirare fuori" qualcosa !!!
Si! magari approfondiamo in privato, ma sarebbe utile proseguire il più possibile sul post, mi sembra di vedere che il forum è frequentato da parecchi giovani che ne potrebbero trarre beneficio.

Intanto ti rispondo così:

E' mio interesse presentarmi per quello che sono. Sinceramente mi è capitato anche di trovare che mi abbia fatto degli apprezzamenti e paradossalmente una volta mi è anche stato detto che: "Lei è la persona ideale per questo posto. Mi sento in dovere di informarla che a mio parere lei non riuscirà a realizzarsi professionalmenti in questa posizione... ecc... ora sta lei sciegliere se accettare..."
Il mio dubbio: se mi creassi una facciata (una bella vetrina) per piacere al selezionatore, quante volte mi sarebbe capitato di finire in posizioni "comode" per chi deve essere remunerato per la selezione fatta e scomode per me che sarei ritrovato in un contesto e posizione totalmente inadatte per me.
Mi sentirei un po' come come quelli che vendono quegli accessori rivoluzionari sui banchetti dei mercati o nelle fiere, prodigandosi in dimostrazioni sull'orlo della fantascienza. Li compri, li porti a casa , li provi ed alla fine ti accorgi di aver buttato via solamente soldi e tempo.

slow_ahead 11-09-2006 22:32

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Slow ahead, c'è chi compra e chi vende. Il selezionatore è l'acquirente, il selezionato è il venditore, a domicilio. Di solito chi sceglie è chi compra. Chi vende per concludere l'affare deve cercare di mostrare il meglio di se. Se il venditore seleziona gli acquirenti rischia di rimanere con la cassa vuota.


...Giuro, e' l'ultima replica....;)

Quello che intendo io e' che, ise io fossi in fase di selezione, vorrei capire se finisco in una azienda del 42% o in una del 58% ---->

http://www.quellidellelica.com/vbfor...82&postcount=1

Poi hai ragione tu, anche quello del lavoro e' un mercato, regolato dalle regole del mercato dove si compra e si vende

(...ma mi pare di aver capito che il mercato NON si autoregola e non si autopulisce come molti si aspettano...)

Piermerlino 11-09-2006 22:40

Ragazzi io vado a dormire, ne riparliamo domani sera.
Grazie comunque a tutti per l'opinione espressa.
Speriamo di portare avanti nei prossimi giorni questa discussione.
Ciao a tutti e buona notte.

Kilimanjaro 11-09-2006 22:46

Nel campo dell'industria privata non saprei.
In genere per fare selezione si valuta la conoscenza tecnica con un test di sbarramento o con uno o più temi tecnici. Scremato il grosso dei partecipanti, si passa poi alla selezione attitudinale, andando ad individuare le persone in possesso dei requisiti richiesti.


Mò ve saluto che me tocca annà a dormì.......

Zio Erwin 12-09-2006 00:05

Premesso che è meglio avere due selezionatori inesperti davanti che uno molto esperto dietro......:lol:.......mi permetto di fare alcune considerazioni, visto che di esperienza in materia ne ho a sufficienza.......
Le società di selezione non sono tutte serie.
I selezionatori a volte, spesso, sono molto sprovveduti.
Sono poche le società serie con selezionatori "professionisti".
Su Milano le conti su due mani.......
Detto ciò, a volte le aziende che commissionano le ricerche mentono spudoratamente ai selezionatori che poi devono ricercare e proporre i candidati.
E' come andare dal medico e mentire sui sintomi, se poi sbaglia la cura la colpa non è del medico.
Molte aziende quando nelle fasi preliminari discutono con il selezionatore non raccontano la verità perchè sanno perfettamente di avere dei problemi ma non li vogliono come dire.....mettere in piazza......
Spesso quando cercano un responsabile acquisti è perchè non pagano i fornitori.....
Quando cercano un responsabile amministrativo è perchè c'è qualche cadaverino nell'armadio.....
Quando cercano un responsabile vendite è perchè hanno prodotti che spesso sono ossi da vendere.....
Insomma mica tutte le aziende quando cercano è perchè vanno a gonfie vele....anzi troppo spesso il management ha problemi e le assunzioni sono per arginare il fuggi fuggi generale........oppure pagano poco e la gente se ne va.....
Il turnover è importante per capire la situazione aziendale.
Siccome alcuni selezionatori hanno fiuto su queste cose, le aziende evitano di raccontarle......
Chiaramente alla luce di queste omissioni, la ricerca del candidato ne sarà di conseguenza falsata.
Il povero candidato si troverà nel migliore dei casi in una specie di manicomio e il selezionatore si domanderà dove ha sbagliato.
Per un candidato, un inserimento sbagliato è peggiore che non trovare un nuovo posto di lavoro.
A volte non essere assunti è una fortuna.
Io credo che la cosa più importante da capire è se il selezionatore conosce bene l'azienda e da quanti anni, in modo tale da avere almeno una ragionevole credibilità su quello che dice.
Il resto va un pò a fortuna.
Certo se si è specializzati in qualcosa di molto richiesto è più facile....
La domanda-offerta è sempre fondamentale......
Aziende che cercano neolaureati vogliono spendere poco.....se ti chiamano per un colloquio dopo aver letto nel tuo CV che hai 15 anni di esperienza e poi ti propongono un contratto a progetto, il cogl.ione è il selezionatore....non sentirti in colpa.
L'unico modo per imparare a fare i colloqui è farne tanti.....come andare in moto....più ci vai e più ci prendi la mano.....dopo qualche colloquio capisci già dall'inserzione se può essere interessante o una perdita di tempo.....
Se cercano un responsabile tecnico laureato, con inglese, francese tedesco fluenti, con 10 anni di esperienza nel ruolo, max 35 anni........stacci lontano perchè il selezionatore è un pirla......è come cercare una vergine alla selezione per fare la velina....:rolleyes:
Infine il discorso economico.....le pretese sono importanti....bisogna tenere in considerazione il mercato, il momento, la situazione economica.....generalmente è meglio dimostrare prima di pretendere...per cui il mio consiglio è di discutere la retribuzione in parte subito e in parte dopo uno due anni.....al raggiungimento di alcuni obbiettivi base.....

;)

The Duck 12-09-2006 09:15

Quote:

Originariamente inviata da Kilimanjaro
Slow ahead, c'è chi compra e chi vende. Il selezionatore è l'acquirente, il selezionato è il venditore, a domicilio. Di solito chi sceglie è chi compra. Chi vende per concludere l'affare deve cercare di mostrare il meglio di se. Se il venditore seleziona gli acquirenti rischia di rimanere con la cassa vuota.

Che bella discussione! Quoto Kilimanjaro per prendere lo spunto da una sua considerazione e provare a fare con voi qualche ulteriore riflessione. Direi che tutti coloro che sono intervenuti hanno contribuito con contenuti interessanti ma proviamo a scindere i ruoli, premetto che io mi sono trovato da entambe le parti della negoziazione.
Inizierei dal selezionando e da un punto di disaccordo per me fondamentale con quanto quotato, non è vero che chi seleziona sceglie, anzi il rischio di fare la scelta sbagliata è molto più alto per il selezionando! Sulla base di una recentissima esperienza che probabilmente mi costerà qualche migliaio di euro, vi posso dire che è fondamentale cogliere i segnali deboli che provengono dal vostro interlocutore, sia esso una società di head hunting o il cliente finale. Per dirla con un esempio "è inutile che crediate di poter cambiare la moglie dopo il matrimonio", e l'essenza vera della "moglie" spesso sta nei segnali deboli potenzialmente celati da un bello strato di belletto.
Se siete il recrutatore farei un solo commento, se sarete voi a lavorare con la persona in oggetto i tratti caratteristici della personalità sono fondamentali mentre le eventuali carenze tecniche sono colmabili.

roberto 12-09-2006 11:56

CONDIVIDO! Ma nell'ambito informatico se non cambi spesso sei finito! Io sono depressissimoooo... ma alla fime mese ho il mutuo e sto dove sono !!!:( :( :(

NicolaR1150R 12-09-2006 12:10

io sono entrato da poco nel mondo. (laurea in Ing Gestionale, con specializzazione in ICT & eBusiness).

una domanda, ma nn è che costi troppo? anche dove sono ora cercano, ma spesso preferiscono un po' meno esperienza, perchè permette di pagare molto poco chi ti trovi davanti..

io in ongi caso mi sono licenziato e sett. prox inizio in un nuovo posto di lavoro.

consulenza. speriamo bene.!


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